La spazzatura a Roma vale tanto oro quanto pesa. Ed è un peso che svuota sempre di più le tasche non solo dei cittadini, ma anche di bar, alberghi e ristoranti, le cosiddette utenze non domestiche, che in città sono circa 140mila. Dopo lultimo rinvio di lunedì, causato dalla discussione in corso con commercianti e albergatori, preoccupati dalleccessivo aumento della tariffa sui rifiuti (Tari), la giunta ieri è arrivata alla stesura finale della delibera. E che, di fatto, non solo non soddisferà i cittadini, ma comporterà anche un rincaro notevole per alberghi, ristoranti ed esercizi commerciali.
Più di un milione di famiglie romane dovrà pagare in media 32 euro in più (pari al +15,88 per cento), mentre per le utenze non domestiche laggravio sarà in media del 31,6 per cento, diversificato a seconda delle 27 categorie previste dalle tabelle merceologiche: per alberghi e ristoranti, che producono più rifiuti, gli aumenti si attestano intorno al 46 per cento, mentre per i settori del commercio alimentare e le attività artigianali la cifra è del 29 per cento in più. Per quanto riguarda i privati, invece, la differenziazione si basa sulla superficie dellabitazione e sulla composizione dei nuclei familiari. Si va da una soglia minima di 8,5 euro per un single che abita in una casa di 30 mq, fino al livello massimo di 49,5 euro, che dovrà pagare una famiglia di sei persone che vive in 140 mq. A queste cifre, inoltre, nella seconda bolletta del 2006 e nella prima del 2007, i romani troveranno anche 12 euro in media in più: è il conguaglio della tariffa 2006, pari al circa il 20 per cento dellimporto dello scorso anno. Quindi, per due anni, i cittadini dovranno pagare mediamente 45 euro in più. Il valore complessivo del denaro che si guadagnerà dallaumento della tariffa per i privati sarà di 206 milioni di euro, 28 in più rispetto al 2006, mentre quello derivante dallincremento della Tari per le utenze non domestiche è di 269 milioni, 72 in più rispetto a quello dello scorso anno. Anche se lassessore capitolino al Bilancio, Marco Causi, spiega che «laumento della tariffa non può essere considerato come un piano di risanamento di Ama», per quellazienda, che ha un debito cospicuo, quella manovra è una vera e propria boccata dossigeno. Da parte sua, Ama si impegna ad aumentare la raccolta differenziata nel corso dellanno, arrivando al 28,6 per cento.
Intanto lopposizione prepara battaglia in consiglio comunale, dove la delibera sulla Tari dovrà essere approvata entro il 31 marzo.
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