Tariffe e tempi: super Ecopass già bloccato

Letteralmente. Per i 508.797 milanesi che non sono andati alle urne e a memoria dei 488.836 (il 49%) che si sono espressi sul primo referendum ambientale, con quasi 100mila no e 374mila sì. Ecco cosa chiedeva esattamente il «quesito su Ecopass»: «Volete che il Comune adotti e realizzi un piano di interventi per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità pulita alternativa all’auto, attraverso l’estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli a emissioni zero) e l’allargamento progressivo fino alla Cerchia ferroviaria del sistema di accesso a pagamento, con l’obiettivo di dimezzare traffico e smog?». Tradotto dai promotori del comitato trasversale «MilanoSiMuove». «È condiviso il testo ed è da lì che si deve partire» ma «non abbiamo ancora definito un preciso piano di attuazione per Ecopass, su quello ognuno ha le sue idee». Risposta del radicale Marco Cappato. Secondo lui comunque «è realistico che entro il primo ottobre ci sarà solo un allargamento del parco macchine che pagano». Una tariffa giornaliera di 5 euro per le auto (con agevolazioni per i residenti) e 10 euro per i furgoni. È la proposta per coprire economicamente i 60 milioni all’anno necessari per avviare il piano di interventi votato dai milanesi. Si passerà gradualmente da pollution a congestion charge, una tassa sul traffico come ha spiegato il comitato, con una campagna di soli 34mila euro tra raccolta firme e voto. Centomila hanno detto no, commercianti e artigiani sono già sul piede di guerra e la Lega annuncia guerra in aula. Ma «potevano fare una bella campagna sul no e invece preferivano boicottare il quorum» è la replica. Il verde Enrico Fedrighini preme per una rapida «estensione a tutti del pagamento, che ora riguarda solo il 15% delle auto». Ma sui tempi va più cauto Edoardo Croci, l’ex assessore al Traffico della giunta Moratti. Il primo ottobre è la scadenza naturale del ticket e la giunta di Giuliano Pisapia dovrà decidere come proseguire. Croci anticipa che «verosimilmente, non cambierà nulla fino a fine anno, ci sarà una proroga». L’estensione alla Cerchia ferroviaria? «Nel 2012 sarà impossibile, servono i fondi. Da inizio anno potrebbe scattare almeno la congestion, ma nell’attuale Cerchia dei Navigli. Esenzione ai veicoli elettrici e a quelli a emissioni quasi zero». Scatterà il braccio di ferro tra favorevoli e contrari a salvare chi ha cambiato l’auto o installato il filtro. Prudenza e tempo per valutare sono le parole usate dal neo assessore ai Trasporti Piefrancesco Maran nell’incontro ieri con il comitato. Ma ci sono anche tempi da rispettare: 30 giorni (entro metà luglio) il consiglio deve dare un indirizzo per gli atti che sono di competenza della giunta; entro 60 - tolta la pausa estiva, entro il 6 ottobre - dovrà votare una mozione di indirizzo. E su Ecopass, vista la deadline del primo ottobre, potrebbe già scattare un segnale concreto, anche se per Croci è più probabile che vincerà il «tutto uguale fino a fine anno». Il resto del quesito prevede raddoppio entro il 2012 delle zone a 30 km/ora e delle aree pedonali sia in centro (a partire dal Quadrilatero) che in periferia, degli stalli per le bici, il traguardo di 10mila bici del bike sharing e mille auto per il car sharing, prolungamento delle linee del metrò fino all’1,30 ogni notte, bus by night nei quartieri.

Non c’è tempistica ma l’obiettivo di vietare circolazione e scarico-scarico merci nella Cerchia, potenziare il servizio taxi col ritorno alla seconda guida, estendere la sosta a pagamento in tutta la Cerchia filoviaria (gratis per residenti e mezzi a emissione zero). Entro il 2015, protezione e corsie preferenziali per tutte le linee Atm, almeno 300 chilometri di piste ciclabili.

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