G8 Summit

Una "task force" invisibile proteggerà i Grandi della Terra

Tiratori scelti e 007 hanno un piano anche contro attacchi terroristici. Capi di Stato evacuati in caso di forte terremoto

Una "task force" invisibile proteggerà i Grandi della Terra

nostro inviato all’Aquila

Una camionetta dell'esercito fa la guardia al fiume Aterno. C'è un militare che passeggia lungo la sponda del piccolo fiume. I viottoli, gli sterrati, i campi, che portano a viale delle Fiamme gialle, la strada dove sorge la scuola della Finanza di Coppito, sono vigilate da polizia, carabinieri, esercito, finanza. È diventata zona rossa tutto il perimetro di tre chilometri intorno alla cittadella del G8. Chiusa la statale 80, che corre proprio qui di fronte. È sorvegliato il fiume, sono presidiate le colline, dagli uomini delle forze italiane e da quelli dell'intelligence di tutti i Paesi ospiti.
Cordone di sicurezza
Intorno alla scuola nei giorni del G8 ci sarà un cordone di sicurezza per la protezione dei leader, con un gruppo di tiratori scelti pronti a intervenire. Solo l'Italia ha messo in campo per questo vertice mondiale 5mila agenti di forze di polizia, 10mila contando anche il personale al lavoro a Roma e nelle strutture di coordinamento. Sono già in campo i nuclei specialistici dei Nocs della polizia e dei Gis dei carabinieri. Per ora si vedono molte camionette, volanti di polizia, però non si ha la sensazione di una città «militarizzata». Sono forse più gli uomini invisibili a controllare che tutto sia sicuro. All'ingresso di un sentiero che conduce a un prato di fronte alla caserma un uomo in borghese ci guarda e passeggia. Si vedono un paio di ragazzi che fanno jogging: «Non sono di qua!», giura il nostro accompagnatore aquilano, «sono americani». Ai varchi si viene fermati, ma basta mostrare un pass di riconoscimento e si può proseguire. I livelli di sicurezza verranno però alzati fino a mercoledì 8 luglio, il giorno d'inizio.
La zona rossa
L'Aquila da ieri è una città quasi chiusa. Anche gli abitanti possono spostarsi solo a piedi oltre i varchi di controllo, ma si è cercato di aiutare il più possibile la gente a muoversi tra le tendopoli. Rimangono in funzione le navette di collegamento con il centro commerciale l'Aquilone, il luogo dove ormai le donne dell'Aquila fanno shopping. Quelle sono le uniche vetrine di questa città. Fuori dalla zona rossa, la città ha perso ancora qualche pezzo, i muri sembrano frutti marci che si aprono lentamente. In un palazzo di piazza d'Armi ora tutte le stanze sono davanti agli occhi, spalancate, come se gli ultimi terremoti più piccoli avessero sgretolato nuovi balconi, corrodendo quello che era già in bilico.
No global in vista
Ieri era un giorno particolare: tre mesi esatti dalla scossa, una ricorrenza capitata proprio tra la domenica e il lunedì, come la notte del 6 aprile. Fino alle 3.32 i comitati aquilani hanno sfilato nella loro città disabitata. Da Vicenza e da altre parti d'Italia hanno annunciato fin da ieri mattina la loro presenza i centri sociali «No Dal Molin». Ma i comitati aquilani non li accolgono con entusiasmo. Gli anti G8 hanno confermato un grande corteo a Roma domani e una manifestazione all'Aquila il 10 luglio articolate secondo la strategia delle tre V: «Viola, vendetta, vittoria». Ma Marco Sebastiano, del comitato «3.32», spiega: «Non ci saremo. Vogliamo che la nostra azione rimanga ben distinta dalla polemica con il G8».
Settantacinque esercizi commerciali sono stati chiusi fino all'11 luglio per motivi di sicurezza e sta partendo la bonifica dell'area a ridosso della Scuola. I capi di Stato arriveranno la mattina dell'8 luglio, all'aeroporto di Preturo, o con elicotteri da Pratica di Mare, Pescara e Ciampino. Ieri era qui per un sopralluogo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta: «Sono sicuro - ha detto - che sarà una grande opportunità per il Paese e per l'Abruzzo».
Pronti all’evacuazione
Oltre quattro gradi della scala Richter. È questo il limite stabilito per far scattare il piano di sicurezza. In caso di un sisma di questa entità, le 40 delegazioni saranno fatte uscire dalla Scuola e ospitate nelle tende. A questo punto entreranno in funzione i tecnici dei Vigili del fuoco che accerteranno l'agibilità della struttura. In caso negativo, tutte le delegazioni saranno scortate all'aeroporto di Preturo e a quel punto entrerebbe in campo l'ipotesi alternativa, con la prosecuzione del vertice a Roma e spostamento al centro direzionale della polizia di Cinecittà o alla Farnesina.
Nuclei decontaminazione
Un vertice mondiale di questa grandezza deve contemplare tutte le ipotesi e dunque l'Italia ha messo a disposizione con la Croce Rossa due nuclei specialisti in caso di vittime di attacchi di terrorismo. Settantatré militari del ministero della Difesa sono pronti per la task force medica. A loro si aggiungono 150 operatori della Croce rossa. Garantiranno servizi di pronto soccorso e ambulatori specialistici. Una farmacia interna sarà aperta tutta la notte.
Batterie lanciamissili
Sono dieci, sistemate all'aeroporto di Preturo. È una delle misure di sicurezza del piccolo aeroporto adattato per ospitare anche grandi aerei in vista dell'atterraggio dei presidenti del G8. Il controllo è affidato a centinaia di uomini di esercito e Aeronautica e a due radar. Le forze armate sono in campo con l'operazione Giotto.

I mezzi: tre elicotteri multiruolo NH 90, due CH47 dell'Esercito, cinque elicotteri EH 101 della Marina, cinque aerei Alenia C 27J dell'Aeronautica e il velivolo senza pilota Predator, la spia dei cieli.

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