RomaAllinferno chi non paga le tasse. Il cardinale Angelo Bagnasco si trova a Madrid per seguire il viaggio di Papa Ratzinger in occasione della Giornata mondiale della gioventù ma dalla Spagna lancia un monito al governo italiano: la manovra non deve colpire le famiglie mentre va combattuta levasione fiscale che ammonta a «cifre impressionanti».
Parlando con la trasmissione Radio Anchio, su Radio Uno, il presidente della Conferenza episcopale corregge anche il tiro sulle missioni allestero. Un paio di giorni fa un editoriale dellAvvenire, il quotidiano dei vescovi, chiedeva al governo a caccia di risparmi di tagliare sulle missioni allestero dei militari italiani. Un punto sul quale cè stato un ripensamento da parte della Cei, tanto che Bagnasco chiede di difendere anche le missioni allestero perché, afferma, «non riguardano tanto i bilanci ma i diritti umani fondamentali che in certe parti del mondo non sono rispettati». Insomma non si devono fare i conti senza valutare le conseguenze dal punto di vista umanitario altrimenti si rischia di dimenticare «le situazioni drammatiche che si vivono in altre parti del mondo».
Ma il punto che sta più a cuore come sempre alla Chiesa è la difesa della famiglia che resta «il punto centrale». Bagnasco ricorda che se lItalia ancora non affonda è proprio grazie alla tenuta di questa istituzione che invece in altre società si è già disintegrata. «La famiglia è stata in questa crisi una valvola di sicurezza enorme e sarebbe miope e dannoso non considerarla come un ganglio vitale - dice Bagnasco - Non perdiamo questo patrimonio, questo punto fermo. Se la famiglia non è al centro della politica la società non va da nessuna parte».
Parole che non cadono nel vuoto perché già ieri nel pomeriggio ha preso forma un emendamento alla manovra, messo a punto dal sottosegretario Carlo Giovanardi, per escludere dal contributo di solidarietà le famiglie numerose, quelle con tre figli o più, per i redditi fino a 150mila euro.
Più difficile rispondere in tempi brevi allaltra richiesta del cardinale che sottolinea la necessità urgente di combattere levasione che vola «ben oltre qualunque debito pubblico». Bagnasco fa appello alla coscienza di tutti ricordando che è dovere di ciascuno «fare la propria parte» anche pagando le tasse.
Unesortazione che però suscita linevitabile reazione dei radicali che da anni mettono sotto accusa i vantaggi fiscali concessi alla Chiesa cattolica dallo Stato italiano. Il segretario dei radicali, Mario Staderini, non trattiene la battuta. «Da che pulpito viene la predica - commenta Staderini - Il richiamo di Bagnasco al dovere di pagare le tasse è sacrosanto ma linvito ai contribuenti viene proprio da una realtà che ha il record mondiale di esenzioni e privilegi fiscali. Sarebbe stato bello sentire dal presidente della Cei una disponibilità a dimezzare l8 per mille o a rinunciare alle esenzioni su Ici e Ires per le attività commerciali. Altrimenti varrà il detto popolare predica bene e razzola male».
Respinge le «polemiche pretestuose» Maurizio Lupi, Pdl, vicepresidente a Montecitorio.
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