Fabrizio de Feo
da Roma
La fotografia è impietosa, la bocciatura sonante, il verdetto limpido e senza margine di discussione. Il sondaggio effettuato da Unicab per La7 sui primi sei mesi del governo Prodi continua a far discutere e a rivelare, attraverso unanalisi più accurata, nuovi particolari sullumore che pervade il Paese di fronte alla raffica di passi falsi commessi dallesecutivo. Le indicazioni politiche che arrivano dallindagine sono molte. Innanzitutto cè la disaffezione palpabile anche tra gli elettori del centrosinistra, feriti nelle loro aspettative. E cè la nostalgia del passato più recente, ovvero del precedente esecutivo, visto che i sondaggi accreditano la Casa delle libertà di uno strabordante 57,3% mentre lUnione retrocede al 41,6%. Ma di fronte a questi numeri è soprattutto interessante andare a indagare sullorigine di questo malcontento, accendendo i riflettori sui voti dati alle singole «azioni di governo».
Puntando lobiettivo sui «settori» si ottiene una panoramica sconsolante. Lunica materia che vagamente si avvicina alla sufficienza è la politica estera dove il governo raggiunge la media del 5,2. A seguire cè la scuola dove un voto medio di 4,8 diventa già una valutazione di cui il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, può quasi andare fiero. Sul fondo della classifica, invece, forse con un pizzico di sorpresa, non cè la Finanziaria più pazza del mondo. Ciò che provoca le ire maggiori dellelettorato è la giustizia che ottiene il 69,5% di giudizi negativi e un voto medio pari a 3,9. Una bocciatura senza appello figlia dellindulto, il provvedimento svuota-carceri che ha provocato sconcerto e rabbia nellelettorato e lasciato dietro di sé una lunga scia di nuovi delitti commessi dai beneficiari degli «sconti» di pena. Una scelta, quella della clemenza generalizzata, che non convince neppure gli elettori di centrosinistra, contrari nel 50,1% dei casi alloperato del governo.
Naturalmente anche la manovra finanziaria, con la stangata inflitta al ceto medio, incassa la sonora bocciatura dellelettorato. Il «fisco», infatti, con una valutazione media pari a 4,2 segue la giustizia tra le azioni di governo giudicate più deleterie. Subito dietro compare «il lavoro» con un voto del 4,3 e «la sicurezza» con 4,4. La stessa valutazione, 4,4, la ottiene anche loperato del governo sulleconomia.
Ma perché la coalizione di governo appare così litigiosa? Per gli elettori intervistati dallUnicab molti dei mali del governo discendono dalleccessiva eterogeneità dellUnione. Per il 37,7% «i partiti che compongono lesecutivo sono troppo diversi e hanno obiettivi divergenti». Il 28,1% ritiene, più sinteticamente, che ci siano «troppi partiti nella coalizione di governo» mentre per il 23,8% «ci sono troppi che cercano visibilità personale a discapito della coalizione». Il quadro, insomma, appare chiaro. E contrariamente a quanto dichiarato da Prodi il Paese appare tuttaltro che impazzito o addormentato.
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