da Milano
«Stretta vigilanza sui prezzi»: la Bce rispolvera la formula con cui è solita indicare un imminente rialzo dei tassi, confermando quanto il presidente Jean-Claude Trichet aveva già preannunciato nella riunione dell11 gennaio. La stretta arriverà dunque l8 marzo, sarà con ogni probabilità di un altro quarto di punto e alzerà il costo del denaro al 3,75%. Ma, soprattutto, potrebbe non essere lultima del 2007.
Questa prospettiva, per nulla scontata alla vigilia, spiega in parte lindebolimento di ieri delle Borse europee e il contestuale rafforzamento delleuro su dollaro (a 1,3040) e yen (a quota 157,68, non molto distante dal record assoluto). Perché lenfasi posta da Trichet sui rischi di surriscaldamento dei prezzi durante la conferenza stampa che ha seguito il direttivo, lascia infatti aperta la porta a ulteriori azioni in chiave restrittiva. Agevolate sia da uneconomia in grado di «crescere vicino al potenziale», sia da una politica monetaria considerata ancora «accomodante». Il recente ripiegamento dellinflazione sotto la soglia di pericolo del 2%, che anche in Italia ha indotto qualcuno a invocare un ammorbidimento dei tassi, non ha affatto convinto listituto di Francoforte. Trichet ha liquidato le argomentazioni favorevoli a una conduzione più rilassata rivendicando in prima battuta (e per lennesima volta) lautonomia decisionale dellEurotower, e ricordando quindi quanto sia «importante guardare al medio termine» quando si ha a che fare con linflazione. In ogni caso, ha spiegato il banchiere francese, siamo in presenza di un «effetto temporaneo» di minor dinamica dei prezzi. Che torneranno a risalire in autunno «come risultato di effetti di base non favorevoli».
Lindiziato numero uno resta il petrolio, con le quotazioni tornate attorno ai 60 dollari il barile e suscettibili di ulteriori rialzi nel corso dellanno (ma anche, è ovvio, di un nuovo indebolimento); laltra possibile causa, i rinnovi contrattuali, che in Europa interessano milioni di lavoratori e coinvolgono categorie di peso come i metalmeccanici tedeschi (3,5 milioni, con richieste di aumenti pari al 6,5%) e italiani. «Il Consiglio direttivo seguirà con molta attenzione lesito delle trattative sui salari nei prossimi mesi», ha puntualizzato Trichet. Secondo il quale, un aumento più forte del previsto delle paghe rischierebbe di compromettere la stabilità dei prezzi. «È cruciale - ha avvisato il numero uno dellEurotower - che le parti sociali si assumano le proprie responsabilità».
A questo punto, dato per scontato linasprimento di marzo, quando tra laltro Francoforte renderà note le stime su crescita e inflazione per il 2007-2008, resta da valutare quale timing adotterà in seguito la Bce per modulare la politica monetaria. Non è escluso che Trichet temporeggi fino a giugno, per poi agire preventivamente entro lestate (come già successo in passato) allo scopo di contenere i rischi inflazionistici.
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