Tassisti-Comune: oggi il vertice della verità

Omar Sherif H. Rida

Prima il «muro contro muro», poi le aperture. Una giornata convulsa quella di ieri per la spinosa vicenda taxi, che di fatto rinvia tutto alle 10.30 di questa mattina, quando, nella sede dell’assessorato comunale ai Trasporti, andrà in scena la Commissione consultiva. Ovvero l’attesa resa dei conti tra il Campidoglio e le sigle che hanno rigettato l’accordo del 24 luglio. Ieri a segnare il punto d’inizio match è stato un abbronzato sindaco Walter Veltroni, a margine della prima conferenza stampa dopo la pausa estiva: «L’accordo è già stato raggiunto ed è stato fatto tutti insieme. L’incontro di domani - oggi, ndr - servirà solo a precisarlo. L’intesa c’è e verrà realizzata: ci saranno 2.500 macchine in più come turni nei prossimi mesi così come ci è stato proposto dalle stesse organizzazioni sindacali. Siamo persone serie e così restano le cose. Se ci sono dettagli siamo disponibili a rivederli».
Una semplice questione di «dettagli» quindi per il sindaco. Molto di più per i rappresentanti dei tassisti, almeno a giudicare dalla riunione fiume (durata praticamente l’intera giornata), cui hanno dato vita, sempre ieri, le 19 associazioni di categoria nella sede di via Del Pescaccio del «6645». Da una parte il fronte «barricadero» non firmatario, dall’altro i sindacati che hanno sottoscritto, pur con qualche distinguo, il protocollo di luglio come la Unica-Cgil. E in serata arriva, la fumata bianca: oggi i tassisti si presenteranno al tavolo con un solo documento comune (condiviso ma non sottoscritto) frutto di una faticosissima mediazione interna. A illustrarne i contenuti principali è lo stesso Bittarelli: «Al primo punto c’è l’inserimento delle due parole “fino a 2500 unità” e “anche da sostituti alla guida”- cioè le due richieste basilari sulla flessibilità delle auto in più e sull’opportunità, e non obbligo, del dipendente -. Poi chiediamo l’applicazione dell’accordo del 2004 con l’adeguamento della tariffa in base al coefficiente Istat. Infine abbiamo convenuto sulla sperimentazione di una tariffa fissa di 40 euro da Fiumicino al centro e di 30 da Ciampino». Sembra rientrare così il dissenso dell’Ugl su quest’ultimo punto.
Una «carta d’intenti», quella dei sindacati, che ricalca molto quella diffusa in precedenza dallo stesso «3570», in cui figurano inoltre l’istituzione del comitato per il monitoraggio (con dentro utenti, radiotaxi e sindacati), il potenziamento del servizio da Termini, il prolungamento dell’orario di lavoro (da 6 a 8 ore minime) e l’ottimizzazione dei turni (con l’introduzione di uno «spezzato» 8-12 e 16-20). La palla passa ora all’assessore Calamante, che ieri si è limitato a miscelare prudentemente freno e acceleratore. «Siamo disposti a entrare nel merito, a patto che l’atteggiamento della controparte sia costruttivo». Fin qui l’apertura di credito, seguita da una brusca frenata: «Il sindaco è stato chiarissimo. Ai romani interessa che il servizio venga potenziato e che queste 2.500 auto in più ci siano. Circa le obiezioni sulla flessibilità di auto in più e sostituti, il primo punto del protocollo di luglio recita “nei periodi di maggior richiesta”, quindi...». E le altre richieste dei tassisti? «I temi da discutere sarebbero tanti», replica Calamante, concludendo con un sibillino «certo non sono queste le cose che impedirebbero la firma...».

Ma non era solo di una «questione di dettagli»? Lo scopriremo questa mattina, quando sull’intera vicenda potrebbe calare finalmente il sipario. Se così non sarà, andrà invece in onda un film già visto, quello della protesta di piazza.

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