Cronache

La tata magica insidia il successo del caimano

Nanny McPhee (Tata Matilda) è una pellicola tratta da una sceneggiatura di Emma Thompson che, non ha caso, si è ritagliata la parte più importante del film. La storia è un adattamento tratto da famosa serie di libri per bambini scritta da Christianna Brand, «Nanny McPhee». Insomma, anche le nuove generazioni hanno la loro tata di riferimento, un soggetto che, pur passando gli anni, non va mai fuori moda. Protagonista della favola è il signor Brown, uno che si ritrova a dover tirare grandi setti figli, uno più carogna dell’altro. Le loro performance sono da guinnes dei primati visto che hanno già fatto scappare, a gambe levate, qualcosa come diciassette tate in due mesi. Il vedovo Brown, non sa proprio come fare per controllare la prole e sbarcare il lunario. Quando tutto sembra precipitare, ecco che il caso (e la magia) bussano alla sua porta. Compare, infatti, Tata Matilda, una strega buona che ha deciso di impartire cinque lezioni ai piccoli eredi. La commediola è divertente e Emma Thompson sembra perfettamente a suo agio in un ruolo che si è cucito su misura. Le danno una buona mano sia la bravissima Angela Lansbury, che i più conoscono come «La signora in giallo», sia i giovani attori che tengono bene la scena. L’unica nota stonata è Colin Firth che sembra troppo preoccupato dalle sue espressioni facciali per rendere credibile il personaggio.
Si è riabilitato Spike Lee dopo il non brillante Lei mi odia; il suo Inside man è un bel thriller, con continui colpi di scena, simile ai polizieschi «come li facevano una volta», con un buon cast ed una regia che sa coniugare qualità degli attori ad efficacia della sceneggiatura. Protagonista è Clive Owen che racconta al pubblico il suo tentativo di rapina, appena compiuto, in una banca di Wall Street. A rompergli le cosiddette uova nel paniere sono stati due poliziotti, Washington e Dafoe, con la complicità di Jodie Foster, mediatrice d’affari assunta dal proprietario della banca Cristopher Plummer. La pellicola viene riletta da Lee come l’ultimo episodio dell’eterna lotta tra bene e male, tema a lui caro come testimonia la filmografia. Anche a livello di scelta degli ambienti, il regista sembra dividere lo spazio in due gironi: uno infernale (l’interno della banca) ed uno più edulcorato, anche se la sensazione è che tutto sia una mera illusione, dove niente è scontato. Come ai tempi d’oro, Spike Lee rompe la tensione del racconto con uno humour mai banale, spesso sottile, che diventa uno dei pezzi forti del film.
I film più visti a Genova dal 3 al 9 aprile 2006
1) Il caimano; 2) Inside man; 3) Il mio miglior nemico; 4) Notte prima degli esami; 5) Basic Instinct 2; 6) 8 amici da salvare; 7) A casa con i suoi; 8) Solo 2 ore; 9) Nanny McPhee; 10) La pantera rosa.
maurizio.

acerbi@ilgiornale.it

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