La Tav farà concorrenza al trasporto aereo

E adesso come la mette carissimo Granzotto? Il nostro grande presidente Berlusconi ha annunciato che ridarà il via alle grandi opere che comprendono oltre alla Tav anche il Ponte sullo stretto di Messina. Tutte opere che per usare una sua espressione: «fanno venire l’orticaria». Non si offenda, ma allora passerà il tempo a grattarsi?
Manlio Serra e-mail

Speriamo di no, caro Serra. E poi il Cavaliere è stato molto chiaro: il ponte sullo Stretto altro non sarà che un «pezzo» dell’eurolandico Corridoio Uno, quello che unirà Berlino a Palermo. Corridoio Uno che è importante quanto il numero Cinque, il Lisbona-Kiev con il nodo Torino-Lione, tanto per intenderci. Il vantaggio pratico del Corridoio Uno è che per una buona metà transiterà in Italia svecchiando, questo mi sembra ancor più importante, la rete ferroviaria meridionale, a tutt’oggi a binario unico come ai tempi del buon Re Ferdinando di Borbone. Se le cose andranno come promesso, avremo dunque fatto bingo, caro Serra: rispettato il dettato europeo e badato ai nostri interessi. Che se per Germania, Francia, Inghilterra, Spagna eccetera vengono prima di quelli comunitari, devono venir prima anche per noi. Che poi, l’interesse comunitario, quale sarebbe? Permettere al berlinese di piombare su Palermo velocemente? Se a cose fatte il treno dovesse percorrere la tratta a tutta velocità e senza fermarsi mai, mai una volta, ci impiegherebbe una decina di ore, quando con l’aereo ne basterebbero tre. Domanda: chi avesse davvero fretta di portarsi dal capoluogo tedesco a quello siciliano, che mezzo di trasporto sceglierebbe?
Questo per dire una cosa, caro Serra, per chiarire un equivoco. I Corridoi, in sé, sono una baggianata. Quante saranno, secondo lei, le persone impazienti di andare da Lisbona a Kiev in treno, ancorché veloce? E che non potendolo ancora fare si ritengono «isolate», come si seguita a dire per magnificare quella proprietà unificatrice che apparterrebbe esclusivamente all’Alta velocità? Come ci si è potuti mettere in testa che a rompere un isolamento (che non c’è) serva un treno che corra più spedito? La verità è che per essere efficace, vantaggiosa ed economicamente conveniente l’Alta velocità deve coprire un percorso di cinque-seicento chilometri a intenso traffico di passeggeri (non esiste l’Alta Capacità. Non si trasportano container o tondini di ferro a 250 chilometri all’ora). Come le esistenti e operanti Parigi-Lione, Parigi-Bruxelles, Parigi-Londra, Madrid-Barcellona, Colonia-Francoforte. Il Tav non è in concorrenza col treno normale, ma con l’aereo. E dunque, anche se sfrecciasse senza soste a 400 chilometri all’ora non potrebbe mai eguagliarlo su lunghi percorsi. Per cui, caro Serra, ciò che conta, ciò che ci deve interessare, sono le tratte dei Corridoi.

In particolare le tratte su territorio italiano. Mi creda, darei non so cosa per vedere realizzata la Torino-Lione, però, sarà egoismo nazionale, il mio, darei ancor di più per la Torino-Venezia. O la Roma-Milano. Lei che ne dice?

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