Ginevra«Le auto ibride sono soltanto un passaggio verso le vetture a emissioni zero, una fase che Nissan salterà puntando direttamente allalimentazione elettrica già dal 2010». Ha le idee chiare Carlos Tavares, vicepresidente esecutivo di Nissan Motor con responsabilità anche del marchio Infiniti. Sorge il dubbio che un approccio così diretto possa essere rischioso. «Lo sappiamo - conferma Tavares - i problemi da affrontare sono di due ordini, ma abbiamo già le soluzioni. Prima di tutto bisogna sollevare i clienti dalla responsabilità di fare una scelta ecologica, che si annuncia costosa, offrendo lauto ma non il pacchetto di batterie, da proporre in leasing, conservando quindi un prezzo analogo a quello del modello convenzionale. E poi entrare in partnership, come Nissan e Renault stanno già facendo, con chi è grado di fornire una rete di ricarica allacciando accordi con le utility che distribuiscono elettricità nei vari Paesi. Cominceremo nel 2010 in Usa e Giappone per poi arrivare in Europa. Indipendentemente dalla crisi cercheremo di mantenere intatti gli investimenti sui modelli a emissioni zero, perché è questo, oggi, il nostro core business».
Grazie allo scorporo del costo delle batterie agli ioni di litio che verranno prodotte da una joint venture con Nec, la prima Nissan elettrica non sarà una vettura di nicchia, per pochi, «ma un veicolo accessibile al grande pubblico - sottolinea Tavares - secondo la tradizione e la filosofia di Nissan». Intanto la casa giapponese aggredisce la crisi con modelli convenzionali come Cube e Pix, «auto dal design fresco, fortemente personalizzabili, compatte, quasi small, per affrontare il traffico cittadino consumando poco e con basse emissioni». Secondo il top manager di Nissan la Cube non è troppo «giapponese», e questa peculiarità può addirittura diventare larma vincente in un mercato dove le auto tendono sempre più ad assomigliarsi.
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