A tavola senza inquinare, ecco il ristorante che si riscalda col calore della cucina

Nasce il ristorante che si auto riscalda senza inquinare. O l’ospedale che auto produce calore (incanalandolo direttamente dalle cucine ai reparti). O ancora l’azienda che non spende nemmeno un euro per il riscaldamento ma fa tutto da sé. È il progetto anti-smog depositato da un’azienda del Varesotto, la Camadi, all’ufficio brevetti e arrivato sulle scrivanie dei tecnici ambientali della Regione Lombardia. Il brevetto è stato riconosciuto anche a livello europeo e sono in corso le procedure perché sia valido in tutto il mondo. Dopo le verifiche del caso e gli studi di fattibilità, non si esclude che l’idea possa realmente essere sfruttata per risparmiare energia e per non sprecare calore. Del progetto piace soprattutto un aspetto: la trovata costa poco e si può realizzare facilmente. In tal caso si rivoluzionerebbe il metodo di riscaldamento dei locali pubblici, delle aziende ospedaliere o delle fabbriche dove c’è una mensa aziendale.
«Pensiamo - spiega l’inventore, Secondo Roma, che si occupa di impianti di condizionamento a livello industriale - a tutto il calore che viene prodotto e in gran parte buttato all’interno di una cucina industriale, della cucina di un grande ristorante o della cucina di un ospedale. Noi siamo in grado di evitare ogni tipo di spreco. Recuperando quel calore, possiamo riscaldare gli ambienti con energia praticamente gratuita. Per fare un esempio, l’appartamento del custode di un’azienda di media dimensioni potrebbe essere riscaldato con energia gratuita recuperata dal ciclo produttivo che potrebbe essere il semplice raffreddamento di stampi piuttosto che il fissaggio dei colori di una tintoria». L’impianto è stato pensato soprattutto per le nuove costruzioni ma è possibile anche adattare le strutture esistenti. Serve un’apparecchiatura minima, l’equivalente di un condizionatore industriale da installare nei controsoffitti. La spesa iniziale può essere ammortizzata velocemente: «Mediamente - spiega l’inventore - si va dai tre anni e mezzo per gli impianti piccoli fino a un anno e mezzo per gli impianti medio grandi, tipo quelli delle mense ospedaliere».

Roma ha anche fatto i conti sul risparmio che un metodo del genere porterebbe: se le cucine delle aziende ospedaliere adottassero l’auto riscaldamento, nell’arco di dieci anni si potrebbe risparmiare fino a 1,5 milioni di euro, al netto di ogni spesa di installazione e manutenzione per ogni impianto.

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