LOdissea dei romani continua. Oggi per i trasporti sarà un «venerdì nero», che segue un «giovedì nero», che segue un «mercoledì nero»... Insomma sempre il solito caos. A protestare è unintera città bloccata questa mattina da otto ore di sciopero dei trasporti e ieri dalla «guerra delle auto bianche», che ha paralizzato la capitale. La disputa tra i tassisti e il sindaco Walter Veltroni ha avuto effetti disastrosi su quanti si sono ritrovati ammassati alle fermate in attesa degli autobus o prigionieri negli stessi mezzi pubblici, paralizzati dal traffico.
«Il disagio è sempre uguale - ringhia Gaetano, mentre aspetta l84 a piazza Venezia -. Pioggia, manifestazioni, proteste, la situazione è sempre uguale. Un autista un giorno mi disse che il miglior modo per fare sciopero è non farlo, tanto è sempre caos».
Ieri era impossibile prendere lautobus in centro. «Non riesco quasi a camminare - racconta unanziana - e devo aspettare ore per tornare a casa. Il trasporto, per un motivo o per laltro, non funziona mai». La rabbia, ma soprattutto la delusione della gente si legge in faccia. «Oltre al danno anche la beffa - intervengono due donne alla fermata dell810 -. Pensi che un autista ci ha detto se vi lamentate dellautobus prendete il taxi». Tragico il quadro anche allaeroporto di Fiumicino, dove ununica fila di persone per ore e ore si è dimenata avanti e indietro, bagagli al seguito, alla ricerca di un taxi. Molti non sapevano dello protesta, e qualcuno giunto a Roma ha visto «saltare» lappuntamento di lavoro programmato ed è tornato a casa atterrito, perché anche le corse offerte dal servizio di noleggio privato con autista, erano in gran parte prenotate. Lunica alternativa possibile per molti è stato il terminal ferroviario. Lì il servizio funzionava regolarmente: ogni mezzora treni diretti per la stazione Termini, ogni quindici minuti convogli metropolitani che effettuavano fermate intermedie fino a Orte e Fara Sabina. Ma limmensa folla che si è riversata davanti alla biglietteria, ha fatto lievitare i tempi dattesa.
Non è andata meglio per chi cercava un taxi alla Stazione Termini. Nel deserto generale i negozianti di piazza dei Cinquecento ricordano di averne visto solo uno nelle prime ore della mattinata. Poi nelle successive, neanche lombra. «È stato un viavai continuo di gente che veniva da me a chiedere cosa succedeva - racconta un edicolante -. Io non potevo far altro che spiegare che era in atto uno sciopero dei tassisti. A quel punto ho consigliato tragitti alternativi con i mezzi pubblici». «Laltra sera ho impiegato quattro ore per arrivare a casa - dice una donna di passaggio - perché qui gli autobus neanche arrivavano: il centro era tutto bloccato. È inconcepibile una situazione del genere, non si può bloccare così una città intera».
«Mia madre disabile - racconta Bruno - vive con una badante straniera molto efficiente. Ma mercoledì si è sentita male e bisognava portarla al pronto soccorso. Non era necessario chiamare il 118, ma siccome la badante non ha la patente e noi figli eravamo al lavoro, mia mamma ha provato a chiamare un taxi: non rispondeva nessuno. Come si può, contro ogni legge ed elementare regola di civile convivenza, interrompere un servizio pubblico così?».
Oggi, invece, è previsto lo sciopero nazionale del trasporto pubblico indetto da alcune sigle sindacali. Nuovo inferno per i romani.
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