"Per te", una tragedia raccontata senza scadere nella retorica

Il film con Edoardo Leo ricostruisce la storia della famiglia di Paolo Piccoli, affetto da Alzheimer precoce

"Per te", una tragedia raccontata senza scadere nella retorica
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"Tratto da una storia vera". La classica dicitura appare, enorme, anche sul manifesto di Per te, presentato ieri congiuntamente alla Festa del Cinema di Roma insieme ad Alice nella Città e da oggi in 340 sale distribuito da PiperFilm.

Ma il regista, Alessandro Aronadio, rivela subito che "ho pensato che fosse giusto provare a non incontrarli prima di scrivere la sceneggiatura. Perché a volte è più giusto modificare i fatti in modo che assomiglino più alla verità che alla realtà di una storia. Poi gliel'ho fatta leggere e ho chiesto di poter utilizzare i loro nomi. Me l'hanno concesso". "Loro" è la famiglia (presente ieri alla proiezione) di Paolo Piccoli che ha cominciato a soffrire di Alzheimer precoce a soli 43 anni e oggi vive in una Rsa.

Il figlio Mattia, nel 2021 a 12 anni, è stato nominato Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella per "l'amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre". Per te, scritto da Aronadio con Ivano Fachin e Renato Sannio, racconta proprio questa storia con i toni da commedia, delicati e malinconici, che sono nelle corde del regista di Orecchie e di Era ora.

Nel ruolo di Paolo, torna a lavorare con Aronadio, Edoardo Leo che ha anche coprodotto il film con Maurizio Piazza e Andrea Calbucci di Lungta Film e con PiperFilm: "Anche io che, in genere, cerco di conoscere bene le realtà familiari se devo interpretare un personaggio reale dice l'attore ho preferito incontrarli dopo alla fine del film perché non volevo che trovassero l'imitazione del loro papà ma un aspetto più universale di un figlio che fa da padre al padre".

Su questo canovaccio, essenziale quanto terribilmente drammatico, il regista costruisce un film che inizialmente tiene a freno l'aspetto più drammatico per poi arrivare fin dentro la malattia, attraversandola.

Per te si concentra sul rapporto padre-figlio (bravo e misurato il piccolo Javier Francesco Leoni) e su quello marito-moglie qui interpretata da Teresa Saponangelo sempre convincente nel restituire la complessità di un personaggio che, dice, "sceglie di accogliere il peso di questa vicenda. Avrebbe anche potuto scappare e sarebbe stato altrettanto umano e comprensibile".

Una storia che segna lo spettatore ma anche gli stessi interpreti chiamati a farsi molte domande: "È un film continua l'attrice che mi ha dato la possibilità di imparare a fissare i ricordi.

Viviamo in un tempo accelerato e mi accorgo spesso di dimenticarmi dei momenti vissuti bellissimi".

Mentre Edoardo Leo ha iniziato a pensare all'accudimento perché, dice, "è una cosa che non si insegna, s'impara vedendo gli altri. Io ho visto mio padre accudire mia nonna malata di Alzheimer".

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