La gente ha voglia di divertirsi e non solo al cinema dove va di moda, in questi giorni, la demenzialità intelligente de I soliti idioti che spopola al botteghino. Anche il teatro milanese sa offrire valide alternative per trascorrere una serata all'insegna della spensieratezza. Al Teatro Manzoni, verrebbe da dire che basta la parola. Quando una commedia è targata Neil Simon puoi star certo che la banalità non sta di casa. Capita anche con Stanno suonando la nostra canzone che sta proseguendo la bella stagione allestita dal prestigioso Teatro Manzoni. A firmare una delle opere più rappresentate sui palcoscenici di tutto il mondo è Gianluca Guidi che dirige una coppia artistica interessante come quella formata da Giampiero Ingrassia e Simona Samarelli. Saranno loro a dare il volto ai personaggi di Sonia Walsk e Vernon Gersch largamente ispirati alle figure della paroliera Carol Bayer Sager e del musicista Marvin Hamlisch che, non a caso, di questa commedia hanno creato musiche e liriche. «È una fiaba d'amore con l'happy end -spiega il regista Guidi-, ispirata alla vera vicenda sentimentale tra l'autore di Chorus Line e la paroliera, allora in erba, e dalla quale ho tratto un allestimento divertente al passo coi tempi. Oltretutto, la scrittura di Neil Simon non lascia niente al caso, curando i dettagli; anche per questo, l'autore è definito come l'antesignano delle sit-com. Trovo che il testo sia una partitura con scansione ritmica e proprio per questo ho diretto il lavoro con rispetto e deferenza».
Giampiero Ingrassia, amico fraterno di Guidi, sostiene le dichiarazioni del regista affermando che «la storia presentata è ironica e intelligente condita da musiche straordinarie e da testi di canzoni che sono restati immutati rispetto alla prima edizione; ci sono tutti i presupposti per un buon successo dello spettacolo, anche grazie alla facilità del pubblico di identificarsi nei personaggi». Lo spettacolo complesso, con ben 18 cambi di scena, si sviluppa attorno ad una figura femminile dai colori sgargianti e mutevoli, dalle sfumature ora buie, ora brillanti. Simona Samarelli riesce perfettamente a dare vita a questo personaggio folle e imprevedibile, a volte incoerente: «Tempo fa espressi il desiderio di lavorare con Guidi che, secondo me, ha uno stile di regia perfetto. Ritengo che questo sia uno spettacolo non tanto difficile da imparare, quanto da fare. Cambiano in modo frenetico gli approcci e i climi; di conseguenza, le atmosfere si modificano».
Altro successo della stagione in corso è quello che sta riscuotendo Luisa Corna, in scena al Teatro Nuovo con il musical Pirates, diretto da Maurizio Colombi. Affiancata da un cast interessante, tocca a lei impersonare Angelica, una piratessa decisamente affascinante. Attrice, cantante e presentatrice, indossa qui i panni di Angelica, una splendida e affascinante Piratessa, la quale fugge dalla sua gente per arruolarsi e rapinare a sua volta le flotte del padre ma che verrà poi rapita dagli inglesi. Accanto a lei tanti sono i personaggi che si alternano: Henry Morgan, capo incontrastato dell'isola di Tortuga e re dei bucanieri; Khayr-Ed-Din detto Barbarossa, capo dei "berberi" e terrore del Mediterraneo; il Corsaro Nero, il più elegante e coraggioso fra i pirati, audace combattente e difensore del proprio onore. Ma, tra le curiosità legate alla messinscena, vi è quella del posto in sala occupato dallo spettatore.
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