Il Teatro Stabile adesso la butta sul ridere

Il Teatro Stabile adesso la butta sul ridere

Lo Stabile di Genova presenta la sua stagione con il sorriso sulle labbra e lo fa non certo per circostanza. Eugenio Pallestrini, rinnovato presidente, conferma con orgoglio quanto lo Stabile sia un buon ambasciatore della nostra città nel nostro paese: «Siamo ampiamente apprezzati per la nostra struttura organizzativa - dice Pallestrini- che rappresenta la cultura cittadina e con fierezza possiamo affermare che anche quest'anno difficile abbiamo chiuso col pareggio di bilancio, questo grazie anche alle istituzioni e sponsor privati che ci sostengono da sempre». L'assessore comunale Andrea Ranieri non nasconde la sua continua preoccupazione sul futuro della cultura in Italia: «Sono felice quando dalla città arrivano proposte, quando i progetti culturali aumentano, ma, ahimè, le risposte diminuiscono sempre più. Del resto come fare in queste condizioni. E pensare che da assodate statistiche viene fuori che la gente ha risparmiato su vestiti e mangiare, ma non sull'andare a teatro». Dice questo con calore e ottenendo manforte dal direttore Carlo Repetti che continua: «I nostri assessori hanno tutti espresso parole che ci sono d'aiuto. In quarant'anni di vita di questo teatro non c'è mai stato un momento tanto tragico, ma noi lavoriamo con ironia e serietà quotidiana. Certo, questa coperta che ci copre da anni sta diventando sempre più corta, ma fino ad oggi ce l'abbiamo fatta e confidiamo continui così. Il nostro slogan di quest'anno “Levatemi tutto... ma non le emozioni” forse è un po' provocatorio, ma è volto a raccogliere quegli strumenti che autori e attori ci dànno per aiutarci a proseguire meglio il nostro cammino di crescita nella nostra quotidianità». Ma veniamo alla Stagione che quest'anno è all'insegna della comicità, una comicità alta, s'intende, che vede aprire la stagione alla Corte il 15 ottobre con l'Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni, regia di Strehler, interprete Ferruccio Soleri.
In contemporanea al Duse una coproduzione con il Teatro Gank che dall'11 al 30 ottobre presenta il suo Don Giovanni di Moliére. Ma la comicità continua con la nuova regia firmata Sciaccaluga dal 15 novembre al 7 dicembre con Moscheta di Ruzante che vede confrontarsi due comici come Tullio Solenghi e Maurizio Lastrico, ambedue formatisi alla Scuola dello Stabile sia pur in tempi diversi. Continua la produzione «all'insegna della risata» con La scuola delle mogli di Moliere in programma alla Corte dal 13 marzo fino al 5 aprile. Anche di questa messa in scena firma la regia Marco Sciaccaluga che dice: «Affronto di nuovo due capolavori e questa volta metto l'accento sulla commedia. La commedia ha sempre avuto nel teatro un ruolo di minor considerazione, ma ricordiamo quello che ha detto Bertolt Brecht: la commedia ci ricorda che scandalo è l'uomo e che miracolo potrebbe essere». E a proposito di Brecht grossa novità di questa stagione è l'ospitalità che il Teatro Carlo Felice farà a L'opera da tre soldi dal 15 al 18 marzo, che vede protagonista Massimo Ranieri in compagnia di Lina Sastri e Gaia Aprea in uno spettacolo del Teatro Stabile di Napoli per la regia di Luca de Fusco.
Ma le novità non finiscono qui, nasce una collaborazione con il teatro Archivolto che in questo momento sta a significare veramente «l'unione fa la forza» ed ecco che quanto è stato sempre fra le righe, come dice Giorgio Gallione, diventa realtà.

Dal 26 ottobre al 12 novembre al Modena, in collaborazione con lo Stabile sarà Tinello italiano di Altan che vedrà in scena attori come Massimo Mesciulam, Vito Saccinto, Beatrice Schiros unirsi a Mauro Pirovano, Simona Guarino e Giorgio Scaramuzzino. Così come altri 6 attori dello Stabile (tra cui Ugo Dighero, ancora Pirovano e Antonio Zavatteri) saranno diretti sempre da Gallione in Ciò che vide il maggiordomo di Joe Orton dall'11 al 22 aprile al Duse.

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