Scienze e Tecnologia

Gli adulti vogliono una p.a. sempre più digitale

Una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli per Fondazione Italia Digitale evidenzia che gli adulti sono diventati molto attivi nel web e anche sui social e considerano utili i canali online per diverse funzioni quotidiane

Gli adulti vogliono una p.a. sempre più digitale

Se prima della pandemia si poteva dire che le tecnologie erano utilizzate soprattutto dai giovani e dagli adolescenti, oggi si riscontra una tendenza diversa: gli adulti sono diventati molto attivi nel web e anche sui social e percepiscono in misura crescente l’utilità dei nuovi canali online per compiere tutta una serie di pratiche funzioni quotidiane. Lo documenta una ricerca dal titolo “La digitalizzazione del Paese”, condotta dall’Istituto Piepoli per Fondazione Italia Digitale. Addirittura si consolida la propensione di molti italiani – ormai circa la metà- a sostituire alcune visite mediche fisiche con visite da remoto, a distanza tramite smartphone.

La percezione dell’importanza della pubblica amministrazione digitale

La ricerca rivela che nove italiani su dieci ritengono importante che la pubblica amministrazione sia digitale: in particolare lo pensa il 90% degli over 54, a fronte del 75% di chi ha tra 18 e 34 anni. Il 53% utilizza i servizi della p.a. per pagare i tributi, il 46% i siti web, il 43% i servizi anagrafici e previdenziali, e solo il 13% non li utilizza. Risulta dunque in larga parte superata la diffidenza verso gli uffici pubblici, che nell’immaginario comune risultavano scarsamente attrezzati sul piano tecnologico. Ora anche gli adulti confidano nell’efficienza delle procedure digitali delle pubbliche amministrazioni e ne percepiscono l’utilità.

Il nodo della didattica a distanza

Ci sono settori che più di altri si stanno convertendo alle dinamiche e alle modalità digitali. Ad esempio, dalla ricerca dell’Istituto Piepoli emerge che gli over 54 premono per una didattica mista remoto-presenza, e dunque non concepiscono la didattica a distanza come un modo di rimanere a casa facendo le stesse cose, ma come un supporto fondamentale per svolgere alcune attività che ben si integrano con quelle in presenza. Dunque essi coltivano una visione innovativa dell’e-learning, che prima della pandemia era scarsamente diffusa. Inoltre, sempre in ambito scolastico, i colloqui con i genitori vengono preferiti a distanza, più che altro per ridurre i tempi degli spostamenti e incrociare al meglio le agende di insegnanti e famiglie.

Le sfere di influenza del digitale

Il digitale ha allargato le sue sfere di influenza: 3 italiani su 4 ammettono che la condivisione di foto scattate durante la pratica sportiva funge da incentivo a fare ancora più sport. Il 69% degli italiani ritiene inoltre che il digitale abbia migliorato la mobilità pubblica, tra monopattini e car/bike sharing. Infine, c’è il nodo dei pagamenti digitali, diventati assai popolari grazie a PagoPA, che continua a crescere.

I numeri confermano la centralità dei pagamenti nella digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’obiettivo è ormai quello di digitalizzare tutti i servizi pubblici, uniformando le modalità con le quali i cittadini accedono ai servizi e ai pagamenti.

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