Scienze e Tecnologia

Foto, video o audio: cosa sono gli Nft e perché se ne parla

Possono essere un qualsiasi oggetto virtuale e il loro nome appare sui media con sempre maggiore frequenza. Nft significa "gettone digitale non fungibile" (Non fungible token). Ma come funzionano?

Foto, video o audio: cosa sono gli Nft e perché se ne parla

Il termine Nft appare con una certa regolarità sui media, siano questi generalisti o di settore. L’ultima notizia di un certo spessore, in ordine cronologico, sconfina nel mondo del calcio: Ronaldo e Mbappé hanno deciso di abbracciare il mondo degli Nft, anche se in modo diverso.

Per capire cosa sono partiamo da ciò che si nasconde dietro a questo acronimo di tre lettere: Nft significa "gettone digitale non fungibile" (dall’inglese Non fungible token).

Il concetto di infungibilità ci porta alla prima spiegazione: mentre nel mondo virtuale ci possono essere anche beni fungibili (le criptovalute possono essere scambiate, spese e poi riacquistate) gli Nft, pure essendo virtuali, sono pezzi unici, così come nella vita offline lo è un quadro uscito dallo studio di un pittore.

Cosa sono gli Nft

Possono essere un qualsiasi oggetto virtuale, un testo, una fotografia, un file audio o un video che, se accompagnato da una certificazione Nft, è dichiaratamente unico e non riproducibile. Un concetto semplice che rappresenta un’evoluzione digitale del mondo dell’arte, una concezione che ribalta il senso di proprietà e diritto d’uso. Chi, nella vita offline, comprasse un quadro ne sarebbe il legittimo proprietario e potrebbe persino farne l’uso che ritiene opportuno. Chi compra una fotografia digitale Nft non ne diventa proprietario, ma può godere dei diritti che questa genera.

Per quanto possa sembrare strano, gli Nft hanno un mercato notevole, sono battuti all’asta anche da case come Christie’s e c’è chi paga cifre importanti per comprarli.

Ci sono sempre più persone che li desiderano e, di conseguenza, cresce il numero di chi li crea e che contribuisce a movimentarne il mercato, stimolando l’interesse dei collezionisti.

Il fatto che possano aumentare di valore fa il resto: c’è chi compra un Nft puntando soprattutto sull’artista che lo ha creato, un po’ come succede nel mondo dell’arte tradizionale, sperando di fare un investimento di prospettiva.

Una bolla speculativa?

Questa è una domanda a cui soltanto il tempo potrà dare risposta, ci sono però da prendere in considerazione degli aspetti che possono giocare un ruolo determinante. Ci sono diverse piattaforme online sulle quali comprare o vendere Nft. OpenSea è tra le più rinomate e genera una cifra d’affari prossima ai 7 miliardi di euro. Ci sono anche piattaforme specializzate, come per esempio Valuables sulla quale si possono acquistare tweet. Sì, tweet… i messaggi scritti su Twitter. Il primo messaggio transitato sulla piattaforma di microblogging, ovvero quello di test scritto il 21 marzo del 2006 dal co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, è stato comprato per quasi tre milioni di dollari nel 2021.

Perché comprare un Tweet (o un video, o una foto, …) se è possibile salvarlo sul proprio computer oppure creare uno screenshot e tenerlo tutto per sé? Perché gli Nft sono certificati: nel caso specifico, Jack Dorsey rimane proprietario indiscusso del tweet ma, il ricco imprenditore malese che ha deciso di spendere quella cifra, potrà rivenderlo conseguendo un guadagno che potrebbe essere lauto.

Non c’è modo di dire che si tratti di una bolla speculativa, è però chiaro che sarà difficile trovare una misura ai limiti che questo mercato può raggiungere. Il numero sempre crescente di chi produce Nft, unito al numero di chi li compra e li vende allo scopo ultimo di generare profitto, può scatenare una reazione difficile da prevedere.

Gli Nft usano la blockchain

Gli Nft sono disciplinati da quelli che si chiamano Smart contract, concetto astratto e complicato che possiamo definire al pari di un contratto che viene eseguito in modo automatico appena le condizioni sono soddisfatte. Questi Smart contract corrono a loro volta sulla blockchain e, benché le transazioni possano essere fatte anche in valuta corrente (tipicamente in dollari americani), vengono soprattutto effettuate tramite criptovaluta. Di norma viene usata la blockchain di Ethereum.

La blockchain impedisce che gli Nft vengano modificati, duplicati o cancellati e, sul fronte delle transazioni, la blockchain garantisce la tracciabilità dei trasferimenti, così come la loro trasparenza.

Commenti