Scienze e Tecnologia

Eagle, gli occhi dei velivoli secondo Airbus

Il colosso europeo sta testando un sistema che permette ad aerei ed elicotteri di “vedere” nelle condizioni di volo autonomo

Eagle, gli occhi dei velivoli secondo Airbus

Airbus, nell’ambito della sperimentazione dei velivoli ad autopilota, sta sviluppando una tecnologia che permetterebbe ad aeroplani ed elicotteri di volare in autonomia, Eagle; riducendo, in accordo con la filosofia propria del colosso europeo, il carico di lavoro del pilota, consentendogli di concentrarsi solo sul proprio target, prendendo, se necessario, decisioni facili in situazioni impreviste. In caso di missioni di soccorso improvvisate il sistema sarebbe in grado di portare a destinazione il velivolo permettendo al pilota di prestare aiuto agli sfortunati passeggeri.

Eagle (acronimo di Eye for Autonomous Guidance and Landing Extension) è un sistema di elaborazione video in tempo reale per aeromobili. In volo, raccoglie i dati da varie fonti, in particolare dalle telecamere installate, e li analizza tramite un’intelligenza artificiale opportunamente implementata ed integrata nel pilota automatico.

Il sistema, attualmente montato in via sperimentale su un elicottero H225, è composto da tre telecamere ad alta definizione all’interno di una girobussola e comprende anche un processore multi-core in grado di elaborare algoritmi avanzati. Inoltre, è stato progettato per riuscire a determinare una pista di atterraggio (in questo caso un eliporto) a più di duemila metri di distanza su un pendio poco scosceso.

"Eagle fornisce informazioni all'autopilota. L'autopilota mostra come intende gestire la traiettoria verso il punto di destinazione. E il pilota monitora i parametri per assicurarsi che siano coerenti con le immagini che vengono acquisite" sono le parole di un compiaciuto Nicolas Damiani, Senior Expert di Airbus Helicopters, “La sua interfaccia è fatta per lo streaming video ad alta risoluzione. Ma Eagle è anche in grado di utilizzare input da telecamere standard”. Pertanto, nei casi dove la visione dettagliata del target non è necessaria, si possono utilizzare le telecamere preinstallate sugli odierni elicotteri.

Ma prima di vederlo operativo sui velivoli in commercio, il sistema deve essere certificato e come spiega sempre Nicolas Damiani non sarà un’impresa semplice: "Non appena un algoritmo si basa sull'elaborazione delle immagini, è difficile ottenerlo certificato perché si basa su tecnologie attualmente difficili da confermare. Il paradosso è che gli algoritmi, specialmente quelli che lavorano sull'apprendimento automatico, si basano sull'addestramento dell'algoritmo per apprendere da solo. Alla fine, anche se le prestazioni sono buone, è molto difficile prevedere il risultato a causa delle condizioni operative che differiscono dai set di immagini utilizzati per l'allenamento. Il problema è che, prima che l'algoritmo possa diventare intelligente, lo si deve addestrare. Si devono quindi ottenere dati su approcci diversi, in diverse condizioni ambientali”.

Nonostante le difficoltà intrinseche legate alla massiccia acquisizione dei dati per ottenere la certificazione, Airbus continua ad investire, ribadendo che i sistemi come Eagle sono al centro dell'obiettivo aziendale.

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