Scienze e Tecnologia

Incontra la figlia morta quattro anni fa: il "miracolo" della realtà virtuale

L'esperimento di un'emittente televisiva sudcoreana che ha ricostruito l'avatar di una bimba scomparsa nel 2016 per farla incontrare a sua madre attraverso la realtà virtuale

Incontra la figlia morta quattro anni fa: il "miracolo" della realtà virtuale

Jang si muove su uno sfondo verde tendendo le mani avanti, verso il vuoto. A vederla da lontano sembra stia muovendo i passi di una strana danza. Solo lei vede davanti a sé il viso di Nayeon.

Nayeon è sua figlia. Aveva sette anni quando una malattia incurabile l’ha portata via. Era il 2016. Quattro anni dopo è lì davanti a sua madre. Può parlarci, può accarezzarle il viso e le braccia. Lei le risponde e la porta nel suo mondo. Una distesa d’erba, gli alberi, un cielo stellato. Tutto è possibile grazie ad un visore per la realtà virtuale e dei sensori che sono stati installati sul corpo di sua madre.

È la nuova frontiera della realtà aumentata. Comunicare con i nostri cari defunti. Immaginarli in luoghi di pace e poter interagire con loro.

Quello di Jang è un esperimento, un documentario che si intitola "I met you", realizzato dall’emittente sudcoreana Munhwa Broadcasting. Ma secondo Repubblica presto questo tipo di incontri, grazie ai progressi della tecnologia, potranno diventare alla portata di tutti. Ed essere impiegati per aiutare le persone ad elaborare i lutti.

Subito, infatti, Jang si dimentica del visore. Segue l’avatar di Nayeon che la conduce passo passo nel posto in cui vive ora. Insieme passeggiano, parlano, si siedono a tavola sotto il cielo stellato. La mamma guarda sua figlia che spegne le candeline su una torta di compleanno. La segue mentre gioca con un unicorno rosa, dello stesso colore del suo vestito. Nayeon le scatta una foto e Jang si mette in posa divertita.

Poi arriva il momento di andare a dormire. La bimba poggia la testa sul cuscino. La mamma le sta vicino e cerca di darle un’ultima carezza quando accanto a Nayeon si materializza una farfalla luminosa. L’illusione finisce soltanto in quel momento. Ma per tutto il tempo, complici gli studi sul carattere della piccola e la riproduzione delle movenze dei bambini tipiche delle tecniche cinematografiche, Jang si immerge totalmente in questo universo parallelo.

A riportarla alla realtà sono soltanto le lacrime che scendono copiose dal casco virtuale. Le stesse che solcano il viso dei suoi familiari che per tutto il tempo assistono alla scena. Il padre e i due fratelli di Nayeon sono visibilmente commossi. L'anteprima del progetto, pubblicata su Youtube dalla tv sudcoreana qualche giorno fa, ha già oltre 8 milioni di visualizzazioni.

"Mi sono sentita come in paradiso", ha detto la donna dopo essersi tolta il visore.

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