Il The Daily chiude i battenti

Il modello di business per il quotidiano solo per iPad non regge. Murdoch: "Grande innovazione, ma non rende nel lungo periodo"

Il The Daily chiude i battenti

Quando è stato presentato un anno e mezzo fa sembrava una rivoluzione nel mondo dei media: un giornale non "crossmediale", ma pensato esclusivamente per il più moderno dei media, l'iPad. Eppure il The Daily non ha avuto il successo sperato, al punto che Rupert Murdoch ne ha annunciato la chiusura il 15 dicembre.

L'operazione era sicuramente ardita, ma non ha tenuto conto di alcuni fattori. Primo tra tutti il target: essendo pensata solo per iPad e non per tutti i tablet e tutti i sistemi operativi mobili, il quotidiano tagliava fuori una buona fetta di potenziale audience. E a un pubblico relativamente limitato corrispondono minori introiti sia diretti che indiretti (incassi pubblicitari).

"Purtroppo non abbiamo trovato abbastanza rapidamente un pubblico tanto grande da convincerci che il modello di business fosse sostenibile a lungo termine", ha ammesso Murdoch, che aggiunge: "Dal suo lancio il quotidiano è stato un ardito esperimento di editoria digitale e un veicolo straordinario di innovazione".

Ma non solo. Non basta il mezzo a rendere attraente un giornale. Certo, "l'esclusività" e l'integrazione multimediale che prometteva ha incuriosito non pochi lettori. Ma i contenuti restano fondamentali e probabilmente il The Daily non è riuscito a emergere nell'abbondanza di testate che caratterizzano una società "iper-mediatica" come quella attuale.

Senza dimenticare che nel frattempo anche i giornali tradizionali (quelli che possono contare su migliaia di lettori affezionati e che hanno già un brand forte) hanno tentato operazioni simili, pur mantenendo il mezzo tradizionale.

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