Sarà rosso o verde? Te lo dice in anteprima un’app per semafori

Disponibile sui dispositivi mobili, EnLighten permette di conoscere in tempo reale la presenza degli incroci e ottimizzare il consumo del carburante

Sarà rosso o verde? Te lo dice in anteprima un’app per semafori

Una volta, a scuola guida, l’istruttore ci diceva di osservare il semaforo. Oggi potrebbe dirci di guardare il cellulare o il tablet. Detta così, sembra uno schiaffo alla sicurezza stradale. In questo mondo ipertecnologico dove tutto corre a mille all’ora, spuntano ogni giorno applicazioni sempre più geniali. L’ultima viene dagli Stati Uniti e si chiama EnLighten. È stata progettata dalla startup Connected Signals e consente a chi guida di avere informazioni sulla durata e sui cicli dei semafori. Dotato di GPS, EnLighten localizza in tempo reale gli incroci presenti lungo il tragitto e calcola quanti secondi mancano al verde o al rosso. In pratica, realizza il sogno di milioni di automobilisti che possono sapere “in anteprima assoluta” le mosse dell’omino a tre colori. Scaricabile sui dispositivi mobili Android e iOs e disponibile sulle vetture dell’Elica che prevedono l’opzione BMW Apps, EnLight funziona per ora solo in alcune città degli Stati Uniti, dell’Australia e della Nuova Zelanda. Gli inventori di questa app, infatti, contattano le singole amministrazioni comunali che gestiscono le reti urbane supportate, per raccogliere più dati possibili.

E in Europa c’è grande attesa. “Si tratta indubbiamente di un’applicazione molto utile ” - dichiara a Il Giornale.it Luca Colajanni, ex portavoce della Ferrari e attuale responsabile della comunicazione della Formula E - “Tutto ciò che rende gli eventi stradali prevedibili rappresenta un aiuto al guidatore e agevola anche il discorso dei consumi. È inutile correre per cercare di acciuffare il verde sapendo già che beccheremo il rosso, così come è inutile tenere il motore acceso davanti al semaforo rosso in attesa che scatti il verde: in entrambi casi, consumiamo carburante per niente. Con questa app, invece, evitiamo brusche inchiodate allo stop e sgasate inquinanti alla ripartenza”. Colajanni, tuttavia, sottolinea: “Si parla tanto del divieto di usare il cellulare durante la guida, quindi applicazioni di questo genere devono essere pensate strutturalmente in modo tale da non costituire una distrazione per chi è al volante e quindi un pericolo per la circolazione”. Infine, un parallelismo con i Gran Premi: “Da quest’anno sui circuiti di Formula Uno vige la safety car virtuale, sistema che obbliga i piloti a mantenere una velocità limitata e costante senza che stiano in coda dietro a una vettura fisica.

Ecco, immaginate se esistesse un’applicazione in grado di segnalare tutti i pericoli o i tratti insidiosi di un percorso, indicando un’adeguata velocità di crociera. Certo, possono esistere tutte le app che vogliamo, ma poi sta alla nostra coscienza. Sta a noi decidere se rispettare le regole oppure no”.

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