La supremazia quantistica raggiunta da Google?

Secondo un report della Nasa successivamente rimosso, Mountain View avrebbe creato il primo super computer quantistico: 10mila anni di calcoli in 3 minuti e mezzo

La supremazia quantistica raggiunta da Google?

La supremazia quantistica, secondo un report apparso sul sito della Nasa e successivamente rimosso, sarebbe stata raggiunta da Google.

A ribattere la notizia è stato il Financial Times, che ha intercettato il documento in tempo utile prima che venisse eliminato.

Ma cosa sarebbe in termini pratici la supremazia quantistica?

In pratica la capacità di un computer nel risolvere un problema di cui un altro computer tradizionale non potrebbe occuparsi in un intervallo di tempo ragionevole.

Per fare un esempio basato sui fatti, il processore quantistico che equipaggerebbe il PC di Google avrebbe impiegato 200 secondi per compiere un’operazione che l’attuale supercomputer più potente al mondo avrebbe risolto in 10.000 anni.

Uno dei problemi maggiori nella realizzazione di questi sistemi informatici quantistici è la capacità di operare con un margine di errore basso: al salire della potenza aumenterebbero le possibilità di sbagli per la logica stessa di funzionamento del PC.

Il precedente esperimento di Google, un processore chiamato Bristlecone, aveva gettato le basi per risolvere la problematica, equiparando la percentuale di errori a quella di PC meno potenti.

Nella scala di performance di questa nuova categoria, le prestazioni sono quantificate (sia positivamente che negativamente) in qubit: il presunto nuovo modello di Google arriverebbe a 53 qubit, curiosamente al pari di un simile annuncio fatto pochi giorni fa da IBM. Una coincidenza che qualcuno non ha visto come tale.

L’idea di base sulla supremazia quantistica nasce durante i primi anni ‘80, quando tre scienziati (Richard Feynman, Yuri Mann e Paul Benioff) ne capirono e tracciarono il potenziale.

A differenza dei processori installati nei nostri comuni PC che lavorano su una logica binaria basata sul bit (quindi lo stato 0 o l’1), quelli quantistici lavorano sul qubit appunto, che è una sovrapposizione continua e ciclica dei due.

Intanto, alcuni esperti hanno accolto con scetticismo la fuga di notizie, dichiarando che allo stato attuale sarebbe impossibile avere tale tecnologia e che il supercomputer di Google sarebbe ottimizzato solo per una determinata operazione ma non tutte.

Una specie di computer ad hoc, non utilizzabile per le molte applicazioni di intelligenza artificiale o machine learning per le quali la supremazia quantistica è idealmente pensata.

Per saperlo dovremo attendere la conclusione del processo di Revisione Paritaria (peer review) da parte della comunità scientifica: solo allora sapremo se questo è realmente l’inizio di una nuova era informatica e non solo.

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