Scienze e Tecnologia

Top Gun: Hard Lock, Resident Evil: Operation Raccon City, Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad

Top Gun: Hard Lock, Resident Evil: Operation Raccon City, Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad

Top Gun: Hard Lock

Probabilmente gli sviluppatori di Headstrong Games hanno puntato tutto sui fasti del mitico film del 1986, interpretato da Tom Cruise. Si tratta infatti di un gioco di simulazione aerea che ricalca in modo impressionante molti degli scontri già visti nel film. Il protagonista “Spider” è pilota da caccia imbarcato su di una portaerei statunitense, e viene chiamato di volta in volta a compiere missioni che, spesso, degenerano in scontri con forze nemiche di chiara ispirazione russa.

Tutto già visto, ma reso spettacolare da un motore grafico di ultima generazione e da immagini ben dettagliate. In generale le missioni tendono ad essere ripetitive, ma l’IA mostra di saper proporre sfide progressivamente più difficili. I controlli dell’avionica, specialmente nelle fasi concitate, creano qualche difficoltà, ma sono dettagli. Colonna sonora all’altezza, molto “anni ‘80”, ed un interessante sistema multiplayer sia cooperativo che competitivo.

Resident Evil: Operation Raccon City

Questo sparatutto in terza persona è l’ennesimo spin-off di una fortunata serie quale è Resident Evil, per l’occasione sviluppato da Slant Six Games per Capcom. La trama è semplice; una squadra di specialisti deve eliminare le prove del coinvolgimento della Umbrella Corporation nella diffusione del micidiale virus nella città di Raccon City. Ciò equivale a catapultare una squadra di otto specialisti in un inferno di zombie di varia natura che invariabilmente cercano di sopraffarti. In versione single player il giocatore può scegliere uno degli otto caratteri a disposizione, mentre gli altri sono gestiti dal computer.

Da buon sparatutto, si hanno a disposizione vagonate di munizioni utili per distruggere orde di esseri ributtanti: lo scopo del gioco, però, è anche quello di recuperare e distruggere le prove, sapientemente disseminate per tutta la città. Il multiplayer si dimostra più interessante: quattro modalità competitive che mettono a confronto le squadre con limiti di tempo, di movimento o di obiettivi.

Un ottimo banco di prova per coloro i quali cercano il massacro, con qualche bella trovata ma, a conti fatti, nulla di nuovo. Una scheda grafica all’altezza, una colonna sonora fin troppo coinvolgente, e zombie a profusione…

Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad

Una bella ricostruzione storica realizzata per piacere ai cultori del genere sparatutto, ecco ciò che gli sviluppatori di Tripwire Interactive hanno inteso come importante nella realizzazione di questo Red Orchestra 2. Il risultato è stato particolarmente apprezzato dai cultori di ambedue i generi, visto che si inseriva in un segmento di mercato nel quale le novità peculiari mancavano da molto tempo.

L’azione si svolge a Stalingrado, a livello di piccole unità: quindi i combattimenti tra squadre tedesche e russe sono casa per casa, in un’ambientazione accurata e fedele al modello storico. Il motore grafico permette la gestione ottimale del teatro di combattimenti, sia da una parte che dall’altra; particolare attenzione è stata posta per la gestione della dinamica e della fisica delle armi. Equipaggiamenti ricchi e fedeli , che arrivano a comprendere cannoni, razzi, veicoli e carri armati.

Se già la modalità single player è ricca e intrigante, il multiplayer regala ore di video ludica felicità. Tre modalità di combattimento, che possono coinvolgere fino a sessantaquattro giocatori: attaccare o difendere un territorio con obiettivi, una partita a tempo oppure il classico deathmach.

La battaglia di Stalingrado ha segnato il corso della Seconda Guerra Mondiale; questo gioco permette di rivivere con straordinaria intensità una pagina tragica ed esaltante di Storia moderna, accontentando anche i cultori dei titoli sparatutto.

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