Milano - L’annuncio ufficiale arriverà quasi certamente oggi: Telecom parlerà spagnolo. Ieri, ancora in tarda serata, gli advisor erano riuniti in Mediobanca per definire i dettagli dell’accordo sul nuovo assetto azionario di Olimpia, la finanziaria che controlla il 18% di Telecom. Eoggi il cda Pirelli si dovrebbe riunire per valutare la proposta che arriverà dalla riunione di Piazzetta Cuccia. Ma América Móvil avverte: «Fino al 30 aprile ci siamo anche noi».
Il progetto prevede la nascita di una «newco», «Olimpia bis», che sarà controllata all’11% da Mediobanca, 11% da Intesa, al2 8% da Generali, 8% da Benetton e 42% da Telefónica. In sostanza i soci italiani avranno il 58%, gli spagnoli il 42 per cento. Mediobanca conferirà in «Olimpia bis» il suo 1,54% che già detiene in Telecom, la stessa cosa farà Generali con il suo 4,1 per cento. E questo spiega il peso che Mediobanca e Generali otterranno in «Olimpia bis». In questo modo la «newco» acquisendo Olimpia, verrà a controllare il 18% di Telecom, cui si sommerà il 5,64% detenuto direttamente: in tutto il 23,64%, rafforzando il controllo sul gruppo telefonico. Tronchetti Provera non uscirebbe del tutto da Telecom, ma manterrebbe l’1,36% che possiede direttamente, ma che per il momento non conferirà a «Olimpia bis».
Gli accordi prevedono che in futuro «Olimpia bis» possa decidere di effettuare aumenti di capitale, consentendo così l’ingresso di nuovi soci. Quelli dell’accordo attuale saranno tutti finanziari: la stessa Telefónica, pur risultando socio di maggioranza relativa, non avrà le prerogative di socio industriale. Il vertice Telecom, compresi presidente e amministratore delegato, sarà deciso dalla maggioranza, che è italiana. Inoltre il gruppo telefonico potrà scegliere le proprie strategie in maniera indipendente. In sostanza, gli spagnoli arrivano ma, almeno per il momento, non potranno fare da padroni.
La sensazione che la trattativa stesse andando verso la conclusione ha movimentato ieri la Borsa. Il titolo Telecom ha chiuso in miglioramento dello 0,58% a 2,268 euro, con forti scambi, pari al 3,9% del capitale ordinario. Ma è stata soprattutto la Pirelli (che incasserà la liquidità proveniente dalla vendita) a beneficiare della giornata con un progresso del 3,68%, mentre Camfin ha fatto un balzo del 3,99 per cento. L’acquisto del 100% di Olimpia verrà a costare intorno ai 3,9 miliardi, cui dovrà essere aggiunto il debito di 2,871 miliardi che i nuovi azionisti dovranno accollarsi. La cifra di 3,9 miliardi è stata calcolata dando un valore medio di 2,82 euro per azione: Telefónica potrebbe essere disponibile a sborsare di più (intorno ai 3 euro). Il 10 maggio si terrà l’assemblea degli azionisti di Telefónica e si riunirà il cda: i due avvenimenti non sono comunque valutati come rilevanti per lo svolgimento della vicenda, in quanto i vertici del gruppo spagnolo avrebbero già le deleghe necessarie.
Infine la questione della rete: Telecom punterebbe a uno «scorporo gestionale» (e quindi non societario) della rete e avrebbe consegnato al ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, un documento in cui propone delle correzioni alla
bozza preparata dal ministro e chiede più libertà commerciale in cambio della perdita della gestione diretta. In incontri dei giorni scorsi, i vertici di Telecom avrebbero proposto al ministro una soluzione concordata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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