Economia

Telecom aumenta l’utile con la vendita di Tim Hellas

I profitti netti del semestre toccano quota 1,7 miliardi. Titolo stabile in Borsa, frenato dal «peso» del debito

da Milano

Nonostante il forte incremento degli utili nel primo semestre dell’anno, Telecom non decolla in Borsa. Anzi a piazza Affari il titolo è ieri sceso, anche se di poco (meno 0,15%) a 2,57 euro. Eppure i guadagni del gigante telefonico guidato da Marco Tronchetti Provera e approvati dal consiglio di amministrazione sono ammontati nei sei mesi a 1,7 miliardi, con una crescita pari all’81,3% rispetto allo scorso anno. «Il mercato a luglio aveva già preso visione dei dati di bilancio - ha spiegato Edoardo Bonanno di Centrosim - mancavano solo i dettagli. Ora sappiamo che questi utili provengono soprattutto da partite finanziarie, grazie alla scadenza di alcune fideiussioni in Turchia per 340 milioni e dalla cessione di Tim Hellas che ha fruttato 400 milioni di euro».
Quanto al risultato della capogruppo pari a 1,3 miliardi di euro (più 163%) ha beneficiato dell’incasso dei dividendi (716 milioni) relativi alle azioni Tim acquisite, sia a seguito dell’Opa sia sulle ordinarie che sulle risparmio, sia nell’arco del 2005, prima della distribuzione dei dividendi effettuata il 21 aprile scorso. Il debito resta alto, pari a 44 miliardi di euro (da 32,8 di fine giugno 2004), per effetto dell’Opa su Tim e del pagamento dividendi ma si è già ridotto nei primi 6 mesi di 4,9 miliardi grazie anche alla generazione di cassa netta. «Uno degli obiettivi principali della fusione tra Telecom e Tim - ricorda Bonanno - stava proprio nella riduzione del debito che diminuirà rapidamente grazie alle risorse finanziarie di Tim. Proprio il debito però è uno degli ostacoli all’espansione all’estero, perché Telecom non ha risorse da investire. Ed è questo uno dei motivi dello stallo del titolo negli ultimi mesi. I mercati ragionano infatti non tanto sui fondamentali ma sulle idee e prospettive. E in questo momento la società di telecomunicazioni è molto impegnata a mantenere il suo business. Oltretutto l’espansione nei nuovi servizi come la banda larga compensa la perdita di ricavi proveniente dalle telefonate dato che le tariffe sono in costante calo e il mercato è diventato molto competitivo».
Telecom comunque continua a investire. Gli investimenti industriali del primo semestre sono stati pari a 2,1 miliardi, in crescita di 289 milioni rispetto all’anno precedente, principalmente a favore della business unit Wireline. Oltre ai conti, il cda ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in Telecom Italia di Telecom Italia Data Center, Ism e Finanziaria Web, tutte controllate al 100%.

L’iniziativa completa il percorso di riassetto e la riorganizzazione del settore Internet.

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