Telecom, Bernabè resta ma salgono i giovani

I grandi soci di Telecom Italia ricalcano il nuovo assetto di comando del gruppo sul modello degli alleati spagnoli di Telefonica. L’accordo raggiunto ieri mattina all’interno di Telco, la cassaforte che custodisce il controllo di Telecom, assegna infatti all’attuale numero uno del gruppo Franco Bernabè la poltrona di presidente esecutivo affiancandogli però due «giovani»: Marco Patuano (classe 1964) come amministratore delegato e Luca Luciani (1967) nelle veste di direttore generale. Dopo un lungo braccio di ferro culminato nella girandola di incontri degli ultimi tre giorni, Bernabè accetta quindi la mediazione elaborata da Piazzetta Cuccia che ritaglia per lui il ruolo di capo azienda, come avviene per Cesar Alierta in Telefonica, e il compito di occuparsi dei rapporti con le Authority, delle operazioni straordinarie, della finanza e della comunicazione istituzionale. La gestione del business, la variabile da cui più direttamente dipendono i risultati di bilancio, viene però affidata ai due top manager interni: in base alla nuova governance Patuano avrà tutte le deleghe per l’Italia e siederà nel board; mentre Luciani, oggi numero uno di Tim Brasil, sarà plenipotenziario in America Latina e riporterà a Bernabè.
La strategia è chiara: dividere con chiarezza compiti e responsabilità, anche dal punto di vista geografico visto che il gruppo ha un’anima italiana e una sudamericana, per dare maggiore slancio ai margini industriali. Dopo la riduzione del debito perseguita da Bernabè negli ultimi anni, le priorità sono ora risollevare la forza del gruppo sul mercato domestico e ottenere un maggiore contributo ai conti dalla telefonia cellulare. Resterà in cda anche l’attuale presidente della compagnia Gabriele Galateri. Il manager, considerato molto vicino a Telefonica, sarà indicato in quota Telco nella lista di maggioranza che la cassaforte ufficializzerà domani al termine del cda: Mediobanca candiderà Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar; Intesa Sanpaolo dovrebbe indicare Gaetano Miccichè e Elio Catania; Generali Aldo Minucci, Mauro Sentinelli e Jean Paul Fitoussi; Telefonica Cesar Alierta e Julio Linares.
Risolto con l’apparente soddisfazione dei grandi soci il rinnovo del vertice, sancito da una telefonata tra l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e Bernabè, si apre però per Telecom un possibile fronte giudiziario. La Procura di Roma ha infatti avviato un’inchiesta, al momento senza ipotesi di reato e a carico di ignoti, sulle attività connesse a Telecom Argentina.


La notizia è stata anticipata ieri dal quotidiano il Fatto e le verifiche dei magistrati sarebbero partite da una segnalazione della Banca d’Italia rispetto ad un bonifico da 5 milioni di euro. Nell’ottobre scorso, nell’ambito del procedimento sulle attività di riciclaggio internazionale che ha coinvolto anche Fastweb e Telecom Italia Sparkle, era stato ascoltato come testimone anche Bernabè.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica