In una delle giornate più nere per la Borsa di Milano, Telecom Italia torna, dopo 10 anni, a fare unacquisizione di rilievo. Il gruppo punta sempre più sul Brasile e in questottica ha acquisito, tramite la controllata Tim Partecipacoes, Aes Atimus dalla Companhia Brasiliana di Energia, per un controvalore di 700 milioni di euro. In pratica, Telecom si è portata a casa circa 5.500 chilometri di rete di fibra ottica per rendere sempre più efficienti i suoi servizi di telefonia mobile.
«È come se avessimo comperato la Metroweb del Brasile. Si tratta di unoperazione industriale per noi molto importante», ha detto il presidente operativo Franco Bernabè. E, a chi sosteneva che il prezzo pagato rispetto al fatturato fosse un po troppo alto, Bernabè ha spiegato che i multipli sono praticamente gli stessi rispetto a Metroweb, solo che il mercato brasiliano è certamente più promettente di quello italiano. Così, dopo aver acquisito la rete di Intelig nel 2009, costata circa la metà, Telecom vuole rafforzarsi ancora di più sul fronte industriale acquisendo un network che copre in maniera capillare 21 comuni nelle aeree a forte urbanizzazione di San Paolo e Rio de Janeiro. Non cè dubbio, comunque, che la strategia di Bernabè sul fronte degli asset industriali è sempre più chiara e molto lontana da quella di chi voleva trasformare Telecom in una società di servizi privandola, in Italia, di quello che può essere considerato il suo bene più prezioso: la rete. «Ora faremo alcune piccole dismissioni di asset minori (vedi Loquendo ndr) - ha detto Bernabè - per puntare sempre più sul nostro core business che sono le infrastutture, la rete di accesso sia fissa che mobile». E infatti la società sta investendo nella fibra ottica in alcune aree anche in Italia. Nessuna risposta, però, su una possibile cessione di quello che può essere considerato, tra le società non core, il business maggiore, ossia La 7, che Bernabè però non considera un «asset minore». Ora, il prossimo appuntamento con i numeri per Telecom è previsto il 4 agosto, quando si svolgerà il cda. Ma se in Italia la società sta incontrando difficoltà di crescita a causa della contrazione del numero di abbonati dovuto alla forte concorrenza e al fatto che il nostro Paese è un mercato maturo, in Brasile, una delle economie in maggior sviluppo al mondo, le cose vanno diversamente. «In due anni è mezzo - ha spiegato Bernabè - il valore della nostra controllata è triplicato, e ora sfiora i 9 miliardi di euro». E anche lad di Tim Partecipacoes, Luca Luciani, collegato in conference call, ha ribadito la forte accelerazione nella crescita di quel mercato. «Lacquisizione della nuova rete - ha detto Luciani- ci consentirà di offrire servizi sempre più efficienti, ampliando la base clienti».
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