Telecom, primo passo con l’Authority sull’apertura della rete

Calabrò approva «Open Access» ma non ci sono impegni sui tempi

da Milano

Nuovo successo dell’amministratore delegato di Telecom, Franco Bernabè, presso l’Authority per le telecomunicazioni. Ieri il manager ha infatti incassato formalmente il sostegno dell’Agcom presieduta da Corrado Calabrò nei confronti di Open Access, ossia la divisione di Telecom recentemente creata dove stanno confluendo tutte le attività che riguardano la rete per una gestione più aperta e trasparente della stessa nei confronti dei concorrenti. «Il progetto Open Access, se adeguatamente sviluppato, può essere lo strumento chiave per l’apertura di una nuova stagione della regolamentazione della rete fissa, più aperta alle libere iniziative di mercato, agli investimenti e alle innovazioni nei servizi». Certo per ora l’organizzazione non è ben definita anche se si sa che in Open Access confluiranno circa 20mila (o forse anche più) degli oltre 65mila dipendenti di Telecom Italia. E il comunicato congiunto redatto al termine dell’incontro tra Bernabè e Calabrò, durato due ore, ha sottolineato una volta di più il clima cordiale e disteso che ora vige tra Telecom e l’Authority. «È l’inizio di un percorso che penso virtuoso. Tra noi e l’AgCom il dialogo deve continuare e va pianificato man mano che si fa un pezzo di strada» - ha aggiunto Bernabé, accompagnato da Stefano Pileri, responsabile di Open Access. Bernabè ha anche illustrato le linee generali strategiche per il triennio. E soprattutto i piani per migliorare la qualità dei servizi sia verso gli utenti consumer sia verso i grandi clienti corporate e i reseller di traffico, ossia i concorrenti. «L’obiettivo è quello di avere un sistema aperto, trasparente, efficiente e di grande qualità» - ha spiegato Bernabè che non ha esitato a sottolineare l’impegno di Telecom nell’interesse del Paese. Insomma ieri i buoni propositi non sono certo mancati. Bernabè in questi mesi non è certo diventato l’idolo dei piccoli azionisti ma ha smussato tutte le asperità che in passato avevano visto Telecom opposta all’Authority e ai concorrenti. I quali però, si sa, ora attendono fatti concreti. L’Authority vorrebbe stringere sulla rete entro l’estate ma ieri sui tempi non sono state fatte proposte. L’Agcom pare non abbia chiesto nulla e Bernabè ha subito messo le mani avanti spiegando che «il problema delle tlc italiane richiede un approccio a medio termine». Ieri si è svolto anche l’atteso incontro tra Aldo Minucci, presidente di Telco e quello della Consob Lamberto Cardia.

Al centro della discussione l’andamento del titolo nelle ultime settimane. Oggi intanto si riunirà il comitato nomine di Telco per dare i nomi dei consiglieri che saranno per l’assemblea del 14 aprile. In Borsa più 0,22 per cento.\

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