Michele Perla
Faceva telefonate a scrocco a un 899 dagli uffici dove lavorava per aiutare la sorella, impiegata in un call center di cartomanti, a mantenere il lavoro. Alla fine a rimetterci il posto è stata lei, scoperta mentre seduta a una scrivania non sua, telefonava senza preoccuparsi della bolletta salata che sarebbe arrivata al titolare di unassicurazione. E dovrà anche risarcire i danneggiati per il caro telefono. La protagonista è una signora di 46 anni, G.M. addetta alle pulizie in uno studio commercialista di Arese e in due agenzie di assicurazione a Garbagnate Milanese. Da tempo i titolari ricevevano pesanti fatture. Subito i sospetti sono caduti sugli impiegati e collaboratori che avevano libero accesso a uffici e telefoni. Le vittime hanno iniziato a tenere gli occhi aperti per cogliere linfedeltà dei dipendenti, senza risultati. A scoprire larcano è stato un assicuratore di Garbagnate, che ha approfondito la lettura delle bollette, accertando che tutte le chiamate ai numeri con prefisso 899 partivano dal suo ufficio in orari in cui il personale era a casa. Due sere fa è uscito dallagenzia chiudendo la porta, ma è rientrato unora dopo, e ha colto laddetta alle pulizie che stava parlando con il call center specializzato in oroscopi e lettura delle carte.
Telefonava all899 dallufficio, licenziata
Addetta alle pulizie chiamava un call center di cartomanti per aiutare la sorella assunta in prova
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