Telefono e agenda della vittima: non ci sono indizi

Un’agenda con qualche scarno appunto e pochi numeri di telefono. Pochi anche i numeri memorizzati sulla rubrica del cellulare: quelli di mamma e papà, del fidanzato Alberto, dei parenti e degli amici più stretti. Si setaccia anche lì, si sta cercando ovunque, tra gli effetti personali di Chiara Poggi, per cercare una traccia che possa portare al killer. Investigatori e inquirenti, ieri ancora al lavoro per ascoltare una serie di testimoni, hanno esaminato in modo approfondito l’agenda di Chiara, il suo cellulare e i tabulati del traffico telefonico. Dall’analisi del materiale viene fuori sempre più il ritratto di una ragazza «semplice e pulita», ha spiegato un investigatore. Di una ragazza tutta casa, ufficio e fidanzato, che si permetteva solo il lusso di uscire il sabato sera e che conduceva una vita tranquilla, perfino troppo tranquilla per la sua età.

Lo confermano anche le chiamate ricevute e partite dal suo telefonino: nessun numero sospetto, cioè di qualcuno che non rientrasse nella cerchia ristretta di chi le era vicino, solo conversazioni con i suoi familiari, con Alberto e con gli amici più intimi.

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