Telescopio «Ska», base forse a Roma

Roma come quartier generale del progetto Ska (Square kilometers array), il radiotelescopio di nuova generazione da uno a due miliardi di dollari destinato a studiare l’universo bambino. La candidatura è stata presentata ieri nella capitale dal viceministro per lo Sviluppo economico, Adolfo Urso, durante il convegno sui benefici del radiotelescopio Ska per le infrastrutture. All’incontro hanno partecipato molti rappresentanti del mondo dell’industria, con Finmeccanica e Confindustria, e del mondo scientifico, con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inas). Il radiotelescopio, che potrebbe essere realizzato in Australia o in Sudafrica, prevede 1500 antenne distribuite su una superficie di un milione di metri quadrati: tutte insieme funzioneranno come un’unica gigantesca antenna dal diametro di tremila chilometri, che potrà studiare fenomeni ancora misteriosi come il passaggio dall’universo «buio», come era subito dopo il Big Bang, a quello «trasparente alla luce» che vediamo ora. «Il radiotelescopio Ska è un grande impresa - ha detto il viceministro Urso - si sono già manifestati l’interesse e l’impegno del Governo perché le imprese italiane possano partecipare al progetto, sia nel caso in cui come sede verrà scelta l’Australia, sia nel casoin cui si preferirà il Sudafrica. Si tratta di un progetto scientifico, tecnologico e industriale, ma anche politico. «Perciò - ha rilevato - l’Italia ha sia l’interesse scientifico e politico ad essere in prima fila nel progetto, sia l’interesse perché Roma possa diventare sede internazionale del progetto». Una sorta di «quartier generale» che potrebbe essere nella «Tiburtina Valley» e potrebbe avere ricadute interessanti su ricerca e occupazione. Nella sede, infatti, potrebbero lavorare circa 300 persone.
Grande interesse anche da parte del mondo industriale. «Un progetto di questo tipo è importante, soprattutto in un momento in cui è rilevante intensificare gli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo», ha sottolineato il vicedirettore generale della Confindustria Daniel Kraus. Favorevole alla candidatura anche Finmeccanica.

«Nella Tiburtina Valley si trovano le maggiori competenze relative alla simulazione in remoto del comportamento delle antenne - ha dichiarato il rappresentante della Finmeccanica nel gruppo di lavoro Ska e presidente della Telespazio, Giuseppe Virgilio -. Avere un sistema efficiente per curare funzionamento e manutenzione delle antenne a distanza è decisivo e permette di contenere i costi entro 300 milioni l’anno».

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