Tennis: Andy Murray, uno scozzese in Australia

Il giovane campione, finalista agli US Open dello scorso anno, tenta la scalata al suo primo torneo Grand Slam: riuscirà a superare Nadal, Federer, Djokovic e gli altri?

Tennis: Andy Murray, uno scozzese in Australia

Ha appena preso il via il primo torneo Grand Slam del 2009, gli Australian Open. I tifosi di Rafa Nadal si chiedono se il campione spagnolo, testa di serie numero 1 a Melbourne, abbia o no ritrovato la forma dopo la lunga pausa nei mesi conclusivi dell’anno scorso. I "federeriani" sperano che il loro idolo ripeta il grande risultato degli US Open, che ha riscattato in parte la stagione 2008 del campionissimo di Basilea. I fan di Novak Djokovic sperano, ovviamente, nel bis del giovane tennista serbo, vincitore dell’edizione 2008 sul francese Jo-Wilfried Tsonga. Da parte mia, vorrei parlare un po’ di Andy Murray, il giovane campione scozzese che gli organizzatori hanno piazzato al numero 4 del seeding. Finalista agli ultimi Us Open, brillante vincitore di Nadal e Federer nei match di inizio anno, irrobustito nel fisico e maturato dal punto di vista mentale, Murray sembra pronto per il primo successo in uno dei quattro tornei dello slam. E gli Open d’Australia sembrano proprio il torneo adatto per lo scozzese, per via della superficie (non l’insidioso clay di Parigi, non l’erba di casa a Wimbledon, ma un più rassicurante manto duro) , per motivi di calendario e anche per importanza dell’evento, di sicuro il meno ambito dei quattro campionati Grand Slam. Il Nadal e il Federer visti ad inizio anno non appaiono imbattibili, e Djokovic mostra sempre qualche difficoltà a superare i primi turni: potrebbe incespicare in una trappola. Al contrario, il cammino iniziale di Murray appare agevole: il rumeno Pavel al primo turno, e via fino ai quarti di finale contro Tsonga, a meno di sorprese da parte di un giovanotto lettone di nome Ernests Gulbis, che gioca veramente molto bene. Tsonga è forte, ma poco continuo. Il Murray visto nelle scorse settimane può batterlo, mantenendosi freddo in campo. Poi si vedrà. Alcuni critici sostengono che Murray ha ancora limiti fisici, in particolare non dispone di un drive vincente: con un grande rovescio, dicono, non si vince uno slam. Tuttavia, lo scozzese dispone di un ottimo servizio, di una formidabile smorzata e di un tocco che gli consente angoli molto pronunciati, pallonetti insidiosi, passanti efficaci. E poi è veloce, e tiene la lunga distanza, dunque i cinque set non lo spaventano. Fare pronostici espone spesso a brutte figure, ma mi sento ugualmente di inserire Andy Murray fra i favoritissimi alla vittoria in Australia. Sono molto più indeciso sul singolare femminile. Mi limito ad augurarmi che vinca Jelena Jankovic, perché è giusto che una numero uno della classifica mondiale abbia un torneo Grand Slam nel suo palmares di vittorie.

Non credo che la mia beniamina Venus Williams abbia chances per arrivare ala fin delle due settimane, ma teniamo d’occhio Serena. In un momento in cui manca la wonder woman, l’esperienza della statunitense può essere cruciale per il successo finale.

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