Melbourne. Non ci sono traguardi impossibili per il «bionico» del tennis Roger Federer. Il n.1 del mondo, indicato dai più come il più grande di tutti i tempi, continua a divorare primati a go-go. A Melbourne lo svizzero mette in bacheca l'ennesimo record: 11ª semifinale consecutiva nello Slam, una in più di Ivan Lendl. E se dovesse raggiungere la finale ne uguaglierebbe un altro addirittura storico, sette finali Slam di fila, dell'australiano Jack Crawford, che resiste da ben 73 anni. Il traguardo vero però resta il decimo trofeo Slam, proseguendo dunque a tappe forzate verso il record di 14 successi di Pete Sampras, da poco entrato nella Hall of Fame del tennis. Ma parlando di numeri l'elvetico ha nel mirino anche Bjorn Borg, l'ultimo vincitore di uno Slam a non aver perso neppure un set: avvenne al Roland Garros dell'80, mentre a Melbourne il precedente fu Ken Rosewall nel '71. Tra Federer e la storia ora però c'è un ostacolo «nuovo»: Andy Roddick. Nei quarti il texano ha fatto davvero impressione (triplo 6-2 in circa un'ora e mezza contro l'amico Mardy Fish). Perfino più dello stesso Federer, che invece ha sudato due ore e 20 contro lo spagnolo Tommy Robredo (6-3 7-6 7-5).
In campo femminile invece Melbourne rimette in vetrina Serena Williams, ma l'israeliana Shahar Peer ha messo alla frusta l'americana (si è fermata a due punti dalla vittoria), vittoriosa in tre set, l'ultima frazione sull'8-6.
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