Tennis under 18, i campioni di casa partono male al trofeo Bonfiglio

Con la cinquantaduesima edizione del trofeo «Bonfiglio», under 18, è cominciata al Tennis club Milano-Bonacossa (via Atrimoindi) la stagione del tennis giovanile internazionale a Milano; proseguirà poi all’Ambrosiano (12-17 giugno) con il trofeo «Avvenire» under 16. Due eventi in cui si confrontano i migliori giovani del mondo, una rassegna proiettata nel futuro dell’attività professionistica, albi d’oro impreziositi dalla partecipazione di molti giocatori poi assunti ai più alti livelli mondiali.
Cominciata male per il tennis italiano, c’è rimasto ben poco già dopo i primi due giorni, con la grande delusione di Federico Gaio. Il faentino, finalista l’anno scorso contro l’argentino Arguello, è stato eliminato al primo turno dal giapponese Taro Daniel. Vinto il primo set l’azzurrino ha racimolato appena quattro games nei successivi due, incapace di contrastare fisicamente l’avversario, meno potente ma ben più regolare. Gaio, sempre coccolato dalla federazione al centro tecnico di Tirrenia, non ha evidenziato progressi rispetto a un anno fa e anzi non ha potuto contare sull’efficacia del servizio che era stato il suo colpo migliore. Si è giustificato dicendo che era venuto quasi controvoglia al «Bonfiglio» pensando già al circuito professionistico; tre settimane fa aveva disputato le qualificazioni al torneo di Roma, perdendo al primo turno dall’argentino Chelo. Si spera ora su Alessandro Colella, piemontese di Asti, che troverà oggi al secondo turno un altro giapponese, Uchiyama, testa di serie numero 7.
Non ci sono grandi prospettive per il cambio generazionale del tennis italiano. Migliore invece la situazione nel settore femminile. Al secondo turno sono approdate la ligure Confalonieri che ha prevalso sulla statunitense Cathin Williams (nessuna parentela con Vebnus e Serena) e Martina Caregaro. Quest’ultima, valdostana, s’è imposta con punteggio netto e superiorità di repertorio tecnico all’ucraina Kovalets, indicata come una delle più talentuose e in rapida crescita. Sofferta ma meritata la qualificazione di Nastassja Burnett, italiana di Roma.

Ha battuto alla distanza la croata Pera, che ha quale idolo la Ivanovic ma per ora l’imita soltanto con i gridolini che accompagnano i colpi. Favorite nel singolare femminile la portoricana Puig, numero 2 al mondo, e la russa Khromacheva.

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