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Cos’è (e a cosa serve) il bottone "segreto" sul petto di Djokovic

Al Roland Garros, Novak Djokovic è stato più volte fotografato con un dispositivo metallico al centro del petto: ecco di cosa si tratta

Cos’è (e a cosa serve) il bottone "segreto" sul petto di Djokovic

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Cos’è (e a cosa serve) il bottone "segreto" sul petto di Djokovic

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La prima volta è stato avvistato durante il match contro Marton Fucsovics ma la scena si è ripetuta in una delle pause di gioco della gara che Novak Djokovic ha vinto ieri contro lo spagnolo Davidovich Fokin: più del raggiungimento degli ottavi di finale al Roland Garros, a tenere banco nelle ultime ore è il misterioso oggetto rotondo al centro del suo petto fermato grazie a un cerotto trasparente. Di cosa si tratta?

"Il più grande segreto della mia carriera"

Tra il serio e il faceto, il tennista serbo ha spiegato alla stampa che si tratta del "più grande segreto della mia carriera": è una nanotecnologia dell'azienza italiana Tao Technologies per migliorare la postura, il movimento e la prestazione senza chimica agendo direttamente sull'equilibrio del corpo. "Da piccolo mi piaceva molto Iron Man, quindi cercavo di emularlo e il mio team mi ha portato una nanotecnologia incredibilmente efficiente per aiutarmi a dare il meglio in campo - ha scherzato Djokovic - È il più grande segreto della mia carriera. Se non fosse per questa, probabilmente non sarei seduto qui", riporta sul proprio sito l'azienda le dichiarazioni ironiche del tennista.

Come funziona il dispositivo

"Ricevere un endorsement da un campione del calibro di Djokovic è un’ulteriore conferma del nostro lavoro e ricerca rivolti al miglioramento della performance sportiva", afferma l'azienda che ha creato questo dispositivo nanotecnologico "per aiutare atleti di ogni livello ad avere una maggiore coordinazione, dei movimenti più fluidi e un risparmio di risorse preziose durante la competizione e l'allenamento", sottolinea. Con onde di luce terapeutica, aiutano le prestazioni senza nessuna sostanza chimica o effetti collaterali: si può indossare quotidianamente e si autoalimenta con la luce solare e il calore dell'organismo umano con un'autonomia pari a 720 ore mensili.

Come si può osservare sul petto del tennista, la grandezza è simile a quella di una monetina e balzata agli onori delle cronache sportive soltanto adesso ma viene utilizzato anche da altri sportivi per migliorare anche la simmetria del bacino e degli arti inferiori e recuperare velocemente le energie fisiche al termine di una competizione. Il Ceo dell’azienda veneta, Fabio Fontana, esperto di biofisica applicata alla medicina, di inquinamento elettromagnetico e di terapia luminosa, ha spiegato al

shtml?refresh_ce" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">Corriere che "è gratificante ed emozionante sapere che dietro ai tanti successi di Novak Djokovic c’è anche un po’ di Italia e c’è la nostra azienda che da anni, attraverso ricerca, innovazione e sperimentazione, lavora per migliorare la qualità di vita delle persone e degli sportivi in particolare".

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