Cronaca giudiziaria

Kyrgios ammette l'aggressione alla ex ma il tribunale lo assolve: ecco perché

Per il tribunale di Canberra si è trattato di un "singolo atto di stupidità". Il tennista australiano rischiava fino a due anni di carcere per aver spinto a terra la ex fidanzata

Kyrgios ammette aggressione alla ex ma il tribunale lo assolve: ecco perché

Nick Kyrgios si è dichiarato colpevole di aver aggredito l'ex fidanzata, ma ha evitato una condanna per quello che il magistrato ha definito un "singolo atto di stupidità", archiviando l'accusa. Si chiude così il caso che aveva coinvolto il tennista australiano, famoso per le bizze in campo, che spesso hanno offuscato il suo grande talento.

La ricostruzione

I fatti risalgono al gennaio 2021. Dopo una discussione avvenuta poco fuori dall'appartamento di Kyrgios nel sobborgo di Kingston, a Canberra, il tennista ha spinto l'allora fidanzata Chiara Passari che le impediva di chiudere la portiera dell’auto, lasciandola a terra. La donna aveva sporto denuncia 10 mesi dopo i fatti, dopo che la relazione si era conclusa. Passari ha affermato davanti alla Corte di essere stata gravemente traumatizzata dall'accaduto, di aver subito una grave perdita di peso, di essere rimasta a letto giorno e notte, incapace di dormire o di formare nuove relazioni sentimentali. La ricostruzione è stata confermata da Kyrgios, che ha ammesso davanti al tribunale di Canberra di aver spinto a terra l'ex fidanzata.

I motivi

Gli avvocati di Kyrgios avevano fatto appello per far archiviare l'accusa, sostenendo che si trattava di un singolo episodio, sicuramente fuori luogo, ma isolato. Il suo legale Michael Kukulies-Smith, ha spiegato come il tennista abbia cercato di ridurre la questione chiamando un Uber e abbia ripetutamente tentato di allontanare 'legalmente' la Passari dall’auto. "È in quel contesto e nella frustrazione che ne è derivata che il mio cliente ha reagito e si è verificato il reato", ha detto."C’è una relazione tra la salute mentale e l’autore del reato, anche se oggi non ne soffre più nella stessa misura".

Sam Borenstein, psicologo di Kyrgios, ha fornito prove del fatto che il tennista soffriva di depressione e ansia gravi e ricorrenti. A quel punto il magistrato Beth Campbell ha respinto l'accusa di aggressione, sostenendo che Kyrgios ha agito male, ma il reato non era stato pianificato o premeditato e che si è trattato di un "singolo atto di stupidità" da parte di un giovane che cercava di districarsi da una situazione di tensione.

"Ti sto trattando nella stessa maniera in cui tratterei qualsiasi giovane in tribunale – ha proseguito il giudice Campbell nel suo verdetto –. L'unica differenza è che tu sei un giovane particolarmente capace di colpire bene una pallina da tennis". Una motivazione che ha provocato un certo supore. Kyrgios - che si è presentato in tribunale in stampelle per l'operazione al ginocchio che lo ha costretto a saltare gli Australian Open - rischiava fino a due anni di carcere.

La reazione di Kyrgios

Dopo la sua comparizione in tribunale, Kyrgios ha pubblicato una dichiarazione sulla sua pagina Instagram. "Non ero in una buona posizione quando è successo, e ho reagito a una situazione difficile in un modo di cui mi pento completamente. So che non andava bene e sono sinceramente dispiaciuto per il dolore che ho causato", ha scritto. "La salute mentale è dura. La vita può sembrare travolgente.

Ma ho scoperto che ottenere aiuto e lavorare su me stesso mi ha permesso di sentirmi meglio e di essere migliore".

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