
Un'altra impresa, un'altra prima volta. Lorenzo Musetti è per la prima volta in semifinale a Parigi (la sua seconda in uno Slam dopo Wimbledon 2024), il decimo italiano a riuscirci. Una vittoria in quattro set (6-2, 4-6, 7-5, 6-2), in un match che si è deciso nel terzo, quando Lorenzo – nonostante il vento fastidioso – ha saputo superare la fatica e fare il break proprio al momento giusto: “Sicuramente il terzo set è stato determinate – ha detto alla fine -: Frances non è partito come voleva e oggi era difficile fare le scelte giuste con quelle folate. Fare il break era più complicato, ed io ero un po’ più stanco rispetto ai precedenti match: non era semplice stare tranquillo, per questo sono contento di aver trovato l’energia e il quarto parziale poi è stato il più bello di tutti”.
Ora la semifinale con il vincente di Alcaraz-Paul, e poi chissà: “Il mio è un processo di crescita anche fuori dal campo: l’anno scorso sono diventato papà, un altro figlio è in arrivo, sono più responsabile. Approccio le cose in maniera più professionale sia nella routine quotidiana, che nel mio tempo libero. Quando sono fuori dal campo mi piace stare con la mia famiglia: non sono qui con me a Parigi, ma sono sempre nel mio cuore. La vittoria è per loro”.
E poi, dice l’ex giocatrice francese Alizé Cornet che lo intervista, è questione di eleganza: “Beh, sono italiano… A parte gli scherzi: ho un stile un po’ retrò, e purtroppo sono pochi i giocatori in giro che usano il rovescio a una mano.
Oggigiorno è complicato difendersi con tutti quelli nel circuito che servono oltre 200 all’ora, ma per me è sempre stato naturale: fa parte del mio successo”. E visti i risultati, l’eleganza (italiana, sì) vince su tutto. Anche nel tennis.