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È la notte della Rybakina: chi è la nuova regina degli Internazionali

Dopo poco più di un'ora di gioco, la finale del femminine singolare agli Internazionali di Roma è stata vinta da Elena Rybakina: dopo la vittoria nel primo set, decisivo il ritiro dell'avversaria per infortunio

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È la kazaka Elena Rybakina la vincitrice dell'ottantesima edizione degli Internazionali di Tennis di Roma. La numero sei del ranking Wta che da lunedì diventerà numero 4 del mondo (suo miglior ranking) ha avuto la meglio dopo un'ora e cinque minuti contro l'ucraina Anhelina Kalinina, numero 47 Wta costretta al ritiro per un infortunio alla coscia sul punteggio di 6-4 1-0 per la sua avversaria. Dopo l'intervento del fisioterapista, in lacrime ha terminato il match abbracciando la kazaka.

La gara

La pioggia caduta incessante per quasi tutto il pomeriggio ha fatto slittare la finale femminile a tarda serata: la 23enne ha alzato al cielo il suo quinto trofeo dopo 14 finali dispuntate fin qui nella sua carriera. Il 2023 l'aveva già fatta sorridere a Indian Wells oltre alle finali raggiunte agli Australian Open e a Miami. La cronaca, quindi, ci consegna un solo set vinto 6-4 grazie a un'incredibile precisione che le ha consentito ben il 91% di punti quando ha giocato la prima palla di servizio. La Kalinina, nell'unico precedente contro la Rybakina aveva avuto la meglio in tre set: era il secondo turno sulla terra di Charleston nel 2022.

Le parole della vincitrice

"Ovviamente sono felice per il titolo ma non per il modo in cui si è conclusa la partita. Sono soddisfatta perché per me sono state due buone settimane", ha dichiarato Elena Rybakina al termine della gara in conferenza stampa. Come per gli altri tennisti, la gara è stata condizionata dal maltempo e dagli slittamenti d'orario. "È stata una giornata difficile da gestire: poi dopo quattro ore di ritardo sull’orario previsto è stata dura ma ero con il mio team, quindi abbiamo cercato di parlare, di intrattenerci a vicenda per un po’. Mi è capitato altre volte di scendere in campo in ritardo rispetto all’orario previsto ma sfortunatamente non si può governare il meteo".

L'ultimo trofeo sulla terra rossa l'aveva conquistato addirittura quattro anni fa a Bucarest. Ai giornalisti, poi, ha spiegato di trovarsi bene su tutte le superfici ma con la terra rossa necessita di "essere più pronta fisicamente e forse anche di molta preparazione, cosa che non sempre ho tempo per fare dopo una stagione sul cemento". Parole, poi, d'elogio per la sua avversaria con la quale si è potuta contendere il titolo solo fino allo stop per infortunio. "Credo sia stato un gran torneo per Anhelina: ha giocato alcuni match davvero difficili. Sono davvero felice per i suoi miglioramenti, spero che possa continuare così. È un peccato che non sia riuscita a finire la partita, mi auguro che non sia niente di grave", ha concluso.

Rybakina e Kalinina

Il ritiro della Kalinina

A inizio secondo set e quando si era appena all'inizio del secondo game con la Rybakina in vantaggio per 1-0, dopo aver perso il primo "quindici" la Kalinina è andata diretta nel suo angolo del terreno di gioco per sedersi a causa delle condizioni doloranti alla gamba. Dopo alcuni momenti concitati, il ritiro con le lacrime e l'abbraccio all'avversaria. "Ho sentito che ero al limite – ha dichiarato la Kalinina in conferenza stampa - Già dopo la partita dei quarti con Haddad Maia la gamba mi aveva dato qualche problema. In semifinale ho lottato perché sono stata in grado di farlo ma stasera dopo i primi game non ci sono più riuscita: ci ho provato ma era assolutamente impossibile".

Nonostante il problema fisico, rimane la soddistazione di essere arrivata in finale agli Internazionali 2023 dopo aver compiuto un percorso netto e aver mostrato un ottimo tennis. "Ho lottato nonostante il punteggio, qualsiasi situazione, qualsiasi condizione meteorologica, qualsiasi avversaria. Sono soddisfatta di essere riuscita a competere a questo livello, giocando partite di qualità che sono stata in grado di vincere". L'Emilia-Romagna, così duramente colpita dall'alluvione, è stata ricordata anche dal giudice di sedia durante la cerimonia di premiazione, l’emiliana Cecilia Alberti, che ha ringraziato il pubblico per uno striscione di solidarietà a favore della Regione: "La Romagna tiene botta ma stateci vicino.

I romagnoli non mollano mai".

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