
Alle 7 della sera finalmente il tennis smetterà di chiacchierare. Torna Jannik Sinner nel suo match di rientro a Roma contro Mariano Navone, 99 del ranking, un ballerino di tango sulla terra rossa e che ha già detto «proverò a rovinargli la festa». Possibile, visto che Jannik non gioca dalla finale degli Australian Open, anche se però il pronostico della vigilia lo ha fatto Casper Ruud, il fresco vincitore di Monte Carlo che giovedì si è allenato con il numero uno del mondo: «Nessuno si illuda: ha già recuperato i suoi colpi».
Sinner ieri ha scelto Francisco Cerundolo, altro specialista argentino del rosso, per limare gli ultimi particolari: un’ora e mezza di palleggio, cominciato con qualche problema al rovescio e finito tra gli olè del pubblico del Foro. Tutto
questo mentre, nel frattempo, Carlos Alcaraz ha liquidato Lajovic con un doppio 6-3, facendo sembrare di aver digerito il suo infortunio alla gamba coperta da una fasciatura. Oggi per lui niente Jannik, ma Lazio-Juve all’Olimpico: «Sono amico di Patric e volevo vedere finalmente una partita di serie A. Però Sinner lo terrò d’occhio lo stesso ». È il grande giorno dunque, con l’antipasto dell’esordio di Berrettini e che arriva dopo del primo successo a Roma da neo Top 10 di Musetti, tra l’altro un evento che nessun altro italiano aveva mai realizzato: «Sulla terra mi sento a mio agio e sono migliorato - ha detto Lorenzo -. Il rientro di Jannik non mi cambia nulla, abbiamo vite separate: di certo nessuno avrebbe avuto la sua freddezza nel gestire un anno così». Poi c’è stato Francesco Passaro, che ha compito l’impresa di eliminare Dimitrov
e ha detto che il segreto è stato un recupero
lampo grazie alle cure di Gianluca Naldi. Sì, proprio lui, il fisio del caso Clostebol: «Sto pensando di averlo con me sempre perché è bravo, il resto non mi interessa ». Giusto, dunque: basta chiacchere, la parola al campo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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