
Il più importante torneo tennistico al mondo, Wimbledon, sta per entrare nel vivo con le gare del primo turno a iniziare dal 30 giugno: i protagonisti, però, sono già presenti ai campi del Championship per i primi allenamenti e i contatti con l'erba londinese. Da alcuni giorni li stiamo vedendo con i classici outfit rigorosamente bianchi come vuole tradizione. Ma, a proposito, da dove e quando nasce questa obbligatorierà?
I perchè del bianco a Wimbledon
Da Sinner e Alcaraz alle colleghe donne, le prime immagini ce li hanno mostrati in completa uniforme bianca: ebbene, questa tradizione è rimasta intatta sin dal primo torneo nel 1877. Gli storici spiegano che è questo il colore che si addice meglio all'aristocrazia tant'é che lo stesso sport, inizialmente, era praticato soltanto dai ceti più ricchi. Il bianco viene considerato anche un colore elegante, che si può lavare facilmente e soprattutto che nasconde gli aloni di sudore che soprattutto alla fine dell'Ottocento e buona parte del Novecento venivano considerati "indecorosi". Non stava bene, insomma, mostrare la tipica rotondità soprattutto sotto le ascelle.
La novità per le donne
Tra i vari motivi, il bianco fu scelto anche per esigenze di omogeneità: è sicuramente un colpo d'occhio notevole vedere tutti quanti, tennisti e tenniste, indossare praticamente lo stesso dress code. Con gli anni la colorazione è diventata il tratto distintivo per eccellenza di Wimbledon ed è associato all'eleganza e alla purezza del gioco. I tempi, però, cambiano e con essi anche le esigenze, specialmente quelle femminili che sono più che giustificate: dal 2023 le donne possono anche indossare una biancheria di colore diverso per poter evitare di trovarsi in imbarazzo durante il ciclo mestruale.
La fresca vincitrice del Roland Garros, l'americana Coco Gauff, in tempi non sospetti ha ricordato quanto avvenuto lo scorso anno durante il torneo di Wimbledon e che non si sarebbe sentita a suo agio se avesse indossato soltanto capi bianchi. Solitamente indossi la biancheria intima mestruale per aiutarti, ma il pensiero rimane nella parte posteriore della tua mente. A volte vai in bagno semplicemente per controllare che non si veda nulla".
I casi di Federer e Sinner
Stesso discorso per le scarpe che devono essere per la gran parte di colore bianco: emblematico nel 2013 il caso Federer che entrato in campo con delle suole di colore arancione fu costretto a cambiarsi le scarpe, non si intonavano con la purezza del torneo.
Non c'entra nulla con il dress code ma Jannik Sinner ha "profanato" il sacro tempio di Wimbledon (nel 2023) portando con sé, in panchina, una borsa griffata Gucci per la prima volta nella storia del torneo. Nonostante l'ok, l'iter per ottenerlo ha avuto bisogno dell'ok della Federazione Internazionale e dei vertici dello Slam londinese.