L'annuncio, le voci. Poi la smentita. La piccola Elena, la bambina di 22 mesi dimenticata dal padre in auto per cinque ore, mercoledì a Teramo, ha pochissime speranze di sopravvivere: non è ancora ufficialmente deceduta, ma la morte cerebrale è certa. Già ieri mattina i genitori avevano espresso la volontà di donare gli organi. E la madre ha deciso di far sentire la sua voce: «Mio marito è un buon padre, non ha nessuna colpa». Così la madre di Elena ha scagionato completamente il marito, che, ha detto parlando tra le lacrime davanti ai tg, «non c’entra nulla ». «Non ho mai accusato Lucio e mai lo farò perché lui non è colpevole - ha affermato Chiara Sciarrini - . Ora chiediamo solo di essere lasciati in pace. Elena adorava il padre e il papà adorava lei». A causare la tragedia, secondo la mamma della piccola, il momento particolare che si trova a vivere la famiglia e lo stress a cui il marito è stato ultimamente sottoposto, visto che lei è di nuovo incinta e lui si è impegnato allo stremo per aiutarla: «Faceva le faccende di casa, andava al lavoro. Voleva tutto perfetto». Il direttore sanitario degli Ospedali Riuniti di Ancona, dove Elena è stata trasferita d'urgenza dopo il primo ricovero in un altro nosocomio, ha parlato di poche speranze. «L' encefalogramma non è normale, ma non è piatto», ha poi precisato il dottor Leonardo Inchicchitti. Dopo lo choc seguito alla scoperta della piccola nella sua auto, che avrebbe dovuto accompagnare all'asilo e che invece è rimasta nella macchina fino all'uscita dall'ufficio, per il padre c'è l'abbraccio costante della moglie. Insieme sono seguiti da uno psicologo dell'ospedale di Ancona. Uniti nel dolore e nel massimo riserbo. Lei è all'ottavo mese di gravidanza e il Dipartimento di Scienze cliniche Veterinarie di Teramo, dove lavorano entrambi, si stringe attorno a questa famiglia. «Siamo tutti disperati, io è tutto il giorno che piango», confessa al Giornale uno dei responsabili che conosce bene la coppia. Non è un mostro, mi ha detto di aver avuto un black out, siamo tutti stanchi al Dipartimento e purtroppo a lui è capitata questa tragedia».
Dal Rettore agli studenti, giungono attestati di solidarietà al professore: «Un ottimo clinico e un padre eccezionale, ogni volta che parlava della bimba si commuoveva», dice un responsabile dell'Università. Non ha gradito le illazioni di alcuni media e annuncia la linea del silenzio. Si era parlato di denuncie, ma «la verità è che la famiglia è unita e vuole solo sapere cosa sarà della piccola Elena».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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