Pensare che ti teneva compagnia, sotto le coperte, nascosto tra le ascelle, un po’ freddino, ma si scaldava subito. Era l’unico conforto quando, bambino, finivi a letto malato, la luce che arrivava appena dalla stanza di là, dove i tuoi aspettavano il verdetto finale. Era un giudice, ma buono, un complice che si faceva manipolare senza fiatare per evitarti una giornata di scuola, un compagno di giochi magico, quando si rompeva la colonnina. Praticamente un assassino, un nemico bastardo che si prendeva la tua fiducia e te la restituiva con una pugnalata alle spalle, che si infilava nel tuo letto per avvelenarti peggio di Lucrezia Borgia.
Il vecchio caro termometro a mercurio ha le ore contate, la latitanza, grazie a dio, è finita. Dal tre aprile prossimo anche l’ultimo tubicino di vetro numerato finirà di esistere, era stato condannato a morte dodici anni fa, la domanda di grazia era stata respinta il 30 luglio scorso con l'entrata in vigore di un decreto ministeriale che, obbedendo a una direttiva approvata dal Parlamento europeo, lo dichiarava indesiderato su tutto il territorio.
Il termometro è quasi un’arma di distruzione di massa, è il mercurio che ha dentro che uccide, altamente tossico, radioattivo, cancerogeno. E magari voi da piccoli ci mettevate le dita dentro. Era come maneggiare una pistola. Metallo pesante. Che anche a dosi relativamente basse, può causare danni al sistema nervoso.
In questi anni lo hanno pedinato con attenzione: la presenza del contaminante è stata accertata attraverso una serie di rilievi nei pesci e nei molluschi di molte zone costiere del Mediterraneo. Quelli che poi finiscono sulla nostra tavola. La legislazione europea, a dire la verità, sono anni che ha ridotto l’uso e le emissioni di mercurio, ma i suoi effetti nefasti proprio sull'ambiente marino hanno preteso un giro di vite più pesante. E le misure più drastiche peseranno sull'Europa, che del mercurio è il principale fornitore mondiale.
E così si chiude un’altra epoca, un altro oggetto che sembrava eterno si fa consegnare al passato ed è meglio così: se il mondo fatica a cambiare sono le cose che lo fanno al posto suo. Rivoluzioni tascabili che spediscono oggetti e abitudini a une generazione fa. I vecchi termometri ancora a piede libero verranno messi nelle condizioni di non nuocere, per evitare che il mercurio che portano nella fondina finisca tra i rifiuti e quindi, nell’ambiente, sono esclusi dalla caccia i termometri della nonna che hanno più di mezzo secolo e i barometri a mercurio, che avranno vita solo fino al tre ottobre. E allora come ci misureremo la febbre? Non si sa.
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