Terna, la crisi non tocca cedola e investimenti

La crisi c’è, e si sente: i consumi di energia elettrica sono scesi del 6,3% a dicembre e sfioreranno un calo «a due cifre» in gennaio. Ma non toccheranno né gli investimenti né il dividendo di Terna, che anche quest’anno aumenterà la cedola del 4% sul bilancio precedente (e viene pure confermata la distribuzione di un acconto sul 2009): «Proporrò per il 2008 un dividendo in crescita rispetto a quello del 2007 e anche rispetto alla crescita minima garantita dalla nostra politica dei dividendi» ha detto l’ad Flavio Cattaneo. Terna, infatti, opera nel trasporto dell’energia ad alta e altissima tensione, la cosiddetta trasmissione: anche un calo dell’energia trasportata non inciderà sulle capacità di investimento che sono «protette» dalla normativa varata dall’Autorità per l’energia. Il 2008 si è chiuso con un calo complessivo dei consumi elettrici dello 0,7%, ma frenare ora gli investimenti sarebbe un errore.
Ieri il gruppo ha presentato il piano industriale 2009-2013 e il bilancio preliminare 2008 che chiude con ricavi in crescita a oltre 1,38 miliardi (1,34 nel 2007), un’Ebitda superiore a 985 milioni (978 milioni nel 2007) e un indebitamento di 3.365 milioni (2.650 a fine 2007). Quest’anno Terna prevede di acquisire la rete ad alta tensione dell’Enel (l’accordo è già stato raggiunto nel 2008, ma non ancora firmato: si prevede il closing entro l’estate), mentre per il periodo del piano verranno fatti investimenti per 3,4 miliardi (300 in più del piano precedente) di cui 2,6 destinati allo sviluppo della rete. Un impegno già totalmente finanziato con accordi pre-crisi, ha sottolineato Cattaneo, a tassi inferiori a quelli praticati oggi. «Abbiamo rating tra i migliori del settore, anche un leggero down grade non ci disturberà, mentre gli investimenti così finanziati ci permetteranno di crescere e di superare le strozzature che ci sono ancora nel sistema di trasporto elettrico, migliorando anche la redditività del gruppo». In ogni caso nel periodo del piano Terna prevede di aumentare il proprio margine operativo lordo dal 71 al 77 per cento grazie a una maggiore efficienza gestionale.
Cattaneo ha spiegato che verrà data priorità ad alcune opere di collegamento della Sicilia e a tre grandi progetti infrastrutturali: l’elettrodotto tra la Sardegna e la Penisola, lungo 420 chilometri, che passerà a 1.600 metri di profondità, l’eliminazione della «strozzatura» in Toscana e la razionalizzazione della rete in Val d’Ossola.


Suscitando una certa sorpresa, l’ad ha anche detto che oggi la Borsa non valuta adeguatamente la controllata brasiliana, che ha un Ebitda di oltre l’80% («è tra le migliori in termini di profittabilità») e che Terna «ha già portato a casa dal Brasile più di quanto ha investito: se ci dessero il doppio della quotazione più un premio potremmo anche pensare a realizzare un buon margine».
Dividendo e investimenti «sostenibili» sono stati apprezzati dalla Borsa che ha premiato il titolo con una crescita del 4,17% e oltre dieci milioni di titoli scambiati.

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