Terni - Un posto di blocco, uno dei tanti lungo le strade assolate del week end. La pattuglia coi ragazzi in divisa in una noiosa domenica, paletta in mano e un motorino in arrivo su quella strada di periferia nemmeno troppo battuta. Un normale controllo, routine. Invece è finito nel sangue. Sono però ancora tutte da chiarire le cause dell’improvvisa e violenta colluttazione scoppiata nel primo pomeriggio di ieri tra un balordo della zona in sella a un motorino e i due carabinieri che lo avevano fermato: l’uomo anziche fornire i documenti ha reagito accoltellando i militari in varie parti del corpo, loro hanno risposto prima con i manganelli e poi sparandogli, uccidendolo.
L’episodio è avvenuto intorno alle 15 alla periferia nord-ovest di Terni, in strada Caproni, nei pressi del raccordo autostradale Terni-Orte: una zona in aperta campagna, con la strada che costeggia alcuni campi. Uno di questi era di proprietà della vittima.
Si chiamava, Livio Tassini, 34 anni, e non era un volto sconosciuto alla giustizia: aveva precedenti per rissa e porto abusivo d’arma. Celibe, viveva con la madre a Borgo Rivo. Stando a quanto dichiarato dai carabinieri (che stanno indagando sul fatto coordinati dal pm Elisabetta Massini), quando i militari lo hanno fermato al posto di controllo, l’uomo stava guidando un motorino Califfone di sua proprietà, ma senza targa. Secondo una prima ricostruione l’uomo avrebbe cercato di fuggire ma i militari con la loro auto lo hanno inseguito, bloccandolo nel giro di poche centinaia di metri. In una vicina baracca, delle persone stavano pranzando: avrebbero attirato la loro attenzione le urla dei militari e poi alcuni spari. Ancora in tarda serata si trovavano per essere ascoltati su quanto visto e sentito nella sede del comando provinciale ternano dell’Arma.
Al primo controllo del capopattuglia, Tassini avrebbe reagito con alcuni fendenti, e uno dei due agenti sarebbe caduto in un vicino fosso, perdendo i sensi a causa delle coltellate ricevute: a quel punto - è la prima ricostruzione degli inquirenti - anche l’altro carabiniere sarebbe intervenuto, prima con il manganello in dotazione e poi, visto che non riusciva a bloccare la furia dell’uomo e dopo essere stato ferito a sua volta da diversi fendenti, ha esploso i tre colpi di pistola che hanno ucciso Tassini.
Entrambi i militari sono stati operati per alcune ore nell’ospedale di Terni, per ferite profonde al torace, all’addome e a braccia e gambe. Sono gravi ma non in pericolo di vita.
Il pm li ascolterà probabilmente oggi ore per cercare di ricostruire con precisione l’accaduto. Resta la domanda principale? Perché l’esplosione di follia dell’agricoltore?
Nell’ampia zona di campagna dove è avvenuto il fatto, gli inquirenti hanno
trovato, in mezzo all’erba e alle sterpaglie, il coltello a serramanico lungo una quindicina di centimetri utilizzato da Tassini oltre al bossolo di uno dei tre colpi esplosi dal militare con la calibro nove d’ordinanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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