da Roma
«Oggi non cè. Se non cè la scorta non cè nemmeno lui». Il signore con le buste della spesa in mano che si ferma davanti al portone al numero 11 di via SantEufemia non ha bisogno di spiegare di chi sta parlando, gli basta un cenno della testa verso lalto. Il condomino eccellente, in quello stabile nel centro storico di Roma che uniscrizione ricorda essere stato restaurato nel 1879 e che ospita anche lex ministro socialista Rino Formica, non ha bisogno di presentazioni: è Luciano Violante.
Per vedere casa sua bisogna salire qualche decina di metri più su, quel tanto che basta ad arrivare allaltezza delle terrazze mozzafiato dellappartamento dellex magistrato, ora deputato dei Ds. Che occupa una casa su tre livelli - un soggiorno, quattro camere e due terrazze, appunto - in questa strada appartata che costeggia Palazzo Valentini, sede dellamministrazione provinciale, e che sfocia di fronte ai Mercati di Traiano, tra piazza Venezia e via dei Fori Imperiali. Una vista niente male sul cuore della storia di Roma, quella che si gode dalle verdissime terrazze di casa Violante. E un affare anche migliore per lex presidente della Camera. Che, da inquilino, nel 2003 è divenuto proprietario versando alle casse dellex Ina 327mila euro. Tutto regolare, ovviamente: merito degli «sconti» concessi durante le dismissioni dagli enti previdenziali ai fortunati residenti che si erano visti assegnare un alloggio, anche se dopo lo scandalo di Affittopoli, e di fronte al rischio di «cristallizzare» un privilegio con la vendita, si era pensato di cedere gli immobili di pregio a prezzo di mercato. Considerando che è ardito definire il prezzo pagato da Violante «di mercato», non resta che supporre che il suo superpanoramico appartamento sui Fori non sia di pregio. Ma ci vuole molta fantasia.
Niente male anche la casetta romana dellex ministro delle Comunicazioni, ora segretario della Margherita in Sicilia, Salvatore Cardinale. Nel 2006 è entrato in possesso di un grazioso otto vani al terzo piano di via degli Avignonesi. Il palazzo depoca dal bel colore rosso mattone che ospita lesponente centrista ha anche due finestre affacciate su piazza Barberini e via delle Quattro Fontane. Il tutto aggiudicato a un prezzo decisamente interessante: 844mila euro.
Cambia scenario, ma siamo sempre nel centro storico. Ecco largo Argentina. A pochi metri dal luogo in cui venne accoltellato Giulio Cesare cè il grande palazzo che ospita la sede dellUdeur e la redazione del giornale del partito di Clemente Mastella, il «Campanile». Lappartamento che ospita la testata è stato comprato lanno scorso, quando la Scip, ex Inail, lha offerto in vendita, per 1,45 milioni di euro. Un affare da non perdere. Ma, a quanto ha raccontato l«Espresso», curiosamente lUdeur non ha acquistato. Ha lasciato lonere e lonore a una società, intestata a Elio e Pellegrino Mastella. Un tipo in giacca blu si infila nel decoratissimo portone, girando intorno allantiestetica sbarra di plastica bianca e rossa anti-intrusi, ma non ha voglia di parlare: «Non so nulla, non dico nulla», taglia corto prima di scomparire. Lultimo «affarone» concluso dai potenti nella Roma storica è a due passi da qui. Corso Rinascimento, di fronte allantica sede universitaria della Sapienza e a pochi metri da Palazzo Madama. Qui, in un palazzo a cortina del Ventennio che porta ancora la scritta «Proprietà Ina», già nel 2001 avrebbe messo su casa lex presidente del Senato, Nicola Mancino. Dieci vani e una soffitta pagati a Pirelli, ancora in lire, poco più di un miliardo e mezzo. Il titolare di un negozio ospitato nello stesso palazzo rivela: «Certo, Mancino viveva qui. Ma non cè più, ha venduto».
In via Velletri, invece, cè la casa del sindaco di Roma, Walter Veltroni, nello stesso palazzo che ospita anche lex sottosegretario ulivista per la Giustizia Marianna Li Calzi e lex direttore generale delle Fs Francesco Forlenza. Davanti al portone due signore con un cane scherzano sul vicino di casa eccellente. «Veltroni? Sì che abita qui.
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