Terremoto giudiziario ad Agrigento: indagato anche il padre di Angelino Alfano

Inchiesta su Girgenti Acque, società che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento: coinvolti il Prefetto e numerosi tra politici e professionisti; le accuse riguardano, tra le altre cose, corruzione e truffa. Si indaga anche sul padre dell'attuale Ministro degli Esteri

Terremoto giudiziario ad Agrigento: indagato anche il padre di Angelino Alfano

È un vero terremoto giudiziario quello che si è abbattuto su Agrigento nelle scorse ore. La Procura della città dei templi ha infatti notificato 73 avvisi di proroga delle indagini, le quali hanno nel mirino le presunte irregolarità nelle assunzioni presso la società Girgenti Acque, l’azienda che gestisce il servizio di distribuzione idrica in gran parte dei comuni della provincia agrigentina.

Già nei giorni scorsi si era avuto il sentore che, nel calderone delle inchieste, stesse emergendo qualcosa di importante: Carabinieri e Guardia di Finanza si erano recati infatti presso la zona industriale di Agrigento, lì dove vi è la sede di Girgenti Acque; faldoni, carte e file, la quantità di materiale portato via dagli agenti ha fatto intuire che erano in corso importanti indagini tanto sulla società, quanto sui suoi amministratori.

Ma le evoluzioni delle ultime ore appaiono decisamente clamorose: nell’inchiesta infatti, ad essere coinvolti sono personaggi importanti del panorama politico ed economico dell’intera provincia di Agrigento; secondo le ultime indiscrezioni infatti, nel registro degli indagati sarebbe iscritto il Prefetto Nicola Diomede, così come il padre dell’attuale Ministro degli Esteri, l’agrigentino Angelo Alfano, oltre ovviamente ad amministratori presenti e passati di Girgenti Acque, come gli imprenditori Marco Campione e Giuseppe Giuffrida.

L’inchiesta inoltre andrebbe anche oltre i confini della provincia: come riportato da LiveSicilia.it, le indagini coinvolgerebbero l’ex Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, così come l’ex presidente del Cga, Raffaele De Lipsis, il presidente dell’antitrust Giovanni Pitruzzella e l’ex direttore dell’INPS Gerlando Piro.

Le accuse ipotizzate dai pm Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro, che hanno materialmente firmato le notifiche, andrebbero dalla corruzione al voto di scambio, così come dalla truffa all’associazione a delinquere; tra le ipotesi di reato, anche riciclaggio e false comunicazioni sociali.

Tutto ruota attorno alle modalità di gestione della società Girgenti Acque; le indagini sono volte ad accertare le modalità di assunzioni nell’azienda, con gli inquirenti che ipotizzano scambi di favori e voti in cambio dell’ingresso in società di parenti od amici.

Oltre ai nomi sopra citati, nell’inchiesta sarebbero coinvolti numerosi tra politici

locali, imprenditori, professionisti e giornalisti della provincia di Agrigento; l’indagine sembra destinata ad avere importanti effetti di natura politica sia nel territorio oggetto dell’inchiesta, che nel resto dell’isola.

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