Terrorismo

Il covo di Al Qaeda, il viaggio coi migranti e il carcere: i segreti del terrorista di Bruxelles

Abdesalem Lassoued ha sfruttato i flussi migratori dalla Tunisia, era affiliato con la cellula degli Ansar al-Sharia e ha trascorso due anni in carcere in Svezia

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Tunisino, 45 anni, in Europa dal 2011. Abdesalem Lassoued era in giro per l'Europa dal 2011, dopo il suo sbarco a Lampedusa. Per 12 anni è riuscito a spostarsi tranquillamente tra l'Italia, la Svezia e il Belgio. Ha avanzato richieste d'asilo, sempre respinte, sia nel nostro Paese che in quello delle Fiandre e non è difficile immaginare come sia arrivato nel nostro Paese. Tra il 2012 e il 2014 ha trascorso un periodo di detenzione nelle carceri svedesi e la sua radicalizzazione era nota al punto che era stato perfino espulso dalla sua moschea.

Di barconi carichi di irregolari ne arrivano a migliaia ogni anno: partono dalle coste tunisine, da Sfax e dalle città limitrofe, per raggiungere e nessuno sa chi davvero vi si trova a bordo. Dalle primavere arabe dello 2011 il fenomeno si è intensificato e in Tunisia sono cominciati ad arrivare anche i subsahariani, pronti per lasciare l'Africa diretti in Europa.

Lassoued pare abbia operato proprio in quel mercato, come organizzatore dei barconi che dalla Tunisia lasciavano, e lasciano tutt'oggi, i porti per raggiungere l'Europa e l'Italia. Il suo nome era ben noto agli ambienti investigativi, soprattutto perché il suo era tra i profili radicalizzati e, per questo, schedati. Apparteneva al gruppo degli Ansar al-Sharia, estremisti operanti in Tunisia per il jihad. È, quindi, ragionevole pensare che l'uomo sia arrivato in Italia già con un bagaglio importante di estremizzazione e radicalizzazione, che ha poi importato nel nostro Paese. Difficile al momento dire se abbia fatto proseliti nel nostro Paese, anche se la Digos e i Ros sono impegnati ora a ricostruire la sua rete di contatti nel nostro Paese, per capire se possa aver istruito nuovi jihadisti.

Quell'organizzazione, in Tunisia, si muove soprattutto nelle zone montane, dove si trovano i loro covi. Agiscono principalmente nell'area da sempre sotto il controllo di Al Qaeda, che usa quei covi in zone impervie per organizzare le proprie missioni e operazioni terroristiche. Ma emerge un nuovo dettaglio nella vicenda dell'attentatore: nel suo profilo, infatti, compariva un video girato a Genova e su tutti i media è rimbalzata la notizia che fosse lui il protagonista. Ma non è così, perché quello è un altro cittadino tunisino arrivato in Italia nello stesso periodo di Lassoued, che non ha nulla da spartire con l'attentatore.

Resta però da capire per quale motivo il tunisino che ha sparato in Belgio abbia condiviso sul suo profilo il video di un altro suo connazionale.

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