Terzigno (Napoli)A Terzigno la rivolta non si ferma. Da circa un mese i dimostranti anti discarica assaltano le forze dell'ordine e gli auto compattatori. Anche due notti fa è andata cosi. I manifestanti che non vogliono l'installazione di una seconda discarica nella zona hanno forato le gomme a una mezza dozzina di camion. L'episodio più grave intorno a mezzanotte, quando, un autocompattatore è stato distrutto dalle fiamme. Nel primo pomeriggio di domenica, uno degli auto compattatori parcheggiato dinanzi alla Circumvesuviana (la ferrovia che collega le aree interne della Campania) è stato assaltato da un gruppo di teppisti che lo hanno incendiato.
Mattinata di tensioni tra i dimostranti e le forze dell'ordine. Una quindicina di autocompattatori è rimasto bloccato all'interno del sito, a causa della folla che ne impediva l'uscita. Bloccati anche i conducenti di otto camion, chiusi nella discarica dalle notte precedente, per oltre 30 ore. La polizia in assetto antisommossa si è fronteggiata a lungo con i manifestanti ma non c'è stato alcun contatto tra di loro.
Una protesta nella protesta: il sindaco di Quarto, Sauro Secone ha minacciato di dimettersi dall'incarico, in polemica con la Regione Campania. «Da 7 mesi abbiamo chiuso in un garage bloccati dalla burocrazia della Regione Campania 3 scarrabili, due autocompattatori a 3 assi, un autocarro con gru a polipo, un furgonato per i rifiuti urbani pericolosi, un furgone con vasca.
Tutti questi automezzi sono nuovi di zecca, ottenuti a marzo di quest'anno grazie ad un finanziamento europeo di circa 800 euro attraverso un bando regionale e provinciale. Gettiamo la spugna. Adesso la raccolta dei rifiuti a Quarto la faccia direttamente la regione accollandosi però tutte le responsabilità politiche».
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