Terzo Valico, le banche mettono Burlando con le spalle al muro

Carige: «Finanzieremo l’opera con San Paolo, Intesa e Unicredito». Forza Italia: «Ora basta scuse»

Terzo Valico, le banche mettono Burlando con le spalle al muro

(...) in dirittura d’arrivo. Certo, avverte Berneschi: «Serve la volontà politica. Se c’è la volontà politica, allora le soluzioni si trovano. Investire è il nostro mestiere». Gelida e affidata a una nota ufficiale la risposta del governatore: «Il presidente della Regione ha incontrato nel pomeriggio il presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi, che lo ha informato su una proposta allo studio che attraverso il sistema bancario mira alla realizzazione del Terzo Valico. Il presidente si è detto disponibile a esaminare il piano una volta formalizzato». L’ipotesi di Berneschi è la stessa prospettata più volte da Luigi Grillo, il solo che ci abbia creduto fin dall’inizio, e infatti ieri il presidente di Carige ha più volte fatto riferimento al senatore di Forza Italia, e quest’ultimo ha chiesto un applauso per il presidente di Carige.
L’occasione è stata il convegno «Liguria-Nord Ovest» organizzato dal gruppo regionale azzurro allo Star Hotel, fra i relatori anche il presidente dell’Autorità portuale Giovanni Novi, quello della Camera di Commercio Paolo Odone e il segretario ligure della Cisl Sergio Migliorini, una platea così affollata di sindaci, presidenti di Provincia, imprenditori e privati cittadini che gli organizzatori hanno dovuto aggiungere posti in sala. Toni durissimi, quelli usati dai leader di Forza Italia. Dal «Burlando gioca a rimpiattino sulle infrastrutture» di Grillo al «vedo troppo disinteresse da parte dei liguri sul Terzo Valico» di Luigi Morgillo il capogruppo in Regione, coraggioso visto che buona parte dei «liguri» sedevano di fronte a lui. Agguerritissimo l’ex ministro Claudio Scajola: «Il centrosinistra parla con lingua biforcuta. Ci sono componenti che vogliono le infrastrutture e altre che non le vogliono, e allora nei diversi casi fanno parlare gli uni o gli altri. Ma ci vuole coerenza nel governare un Paese». Quanto ai privati, Scajola vede con «ottimismo» la collaborazione delle banche, tanto più che, avverte: «Non vorrei che l’aver cancellato il ponte sullo stretto dalle priorità del governo avesse spaventato i privati che vogliono concorrere alla realizzazione delle opere pubbliche». Di più: «Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che è venuto a Genova a dire che il Terzo Valico non è fra le priorità del governo, neppure si era accorto che invece la Finanziaria ha confermato i finanziamenti per l’opera approvati dal governo Berlusconi».
Insomma il nodo è chiaro: con le buone o con le cattive, l’Ulivo dovrà convincere Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi che il treno veloce s’ha da far partire. O andare avanti da solo. Là dove, ha assicurato ieri Morgillo, se è vero che in Liguria la sinistra s’è federata in un Forum per condizionare l’azione della giunta Burlando, è vero anche che, in tema di infrastrutture, Forza Italia voterà con l’Ulivo in tema di infrastrutture, «e questo non è un inciucio naturalmente, ma l’assunzione di una responsabilità per i liguri».
L’intervento più lungo e dettagliato ieri è stato quello di Grillo, capogruppo azzurro nella Commissione Infrastrutture del Senato, che ha anche risposto punto per punto all’intervista che Burlando ha rilasciato al Giornale: «Dice che si può partire nel 2008? È falso, perché c’è un veto con il sapore del ricatto da parte dei Verdi, che sono una componente importante della maggioranza di governo». Fra l’altro: «Il governo ha stanziato 3,5 miliardi di euro per le infrastrutture, una cifra consistente.

Allora il governo dica che preferisce fare altre opere, ma non dica che non ci sono i soldi per il Terzo Valico». Lo aveva detto anche Franco Orsi il consigliere regionale azzurro introducendo i lavori: «Il rischio è una partita definitivamente persa».

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