Terzo Valico, le banche scalzano Burlando

Paola Setti

E adesso chi glielo dice, a Claudio Burlando e al governo Prodi, che se davvero vogliono fare il Terzo Valico i soldi ce li mettono le banche? E chi glielo dice, che quindi non resta altro che fare i conti, il momentaccio dovrà pur arrivare, con la sinistra radicale che dice no all’opera delle opere? Intanto, lo ha detto ieri Giovanni Berneschi il presidente di Carige. Lo aveva già detto, è vero, e dal presidente della Regione si era beccato una rispostaccia: «I privati parlano, ma nessuno mi ha ancora presentato un piano finanziario». Così, ieri Berneschi ha fatto nomi e cognomi e indicato la strategia, portando il tutto nell’ufficio di Burlando: oltre a Carige, anche San Paolo, Intesa e Unicredito sono interessati a finanziare il treno veloce Genova-Milano che, ha scandito Berneschi: «Deve essere l’unica priorità per la Liguria, perché da quest’opera dipende il futuro di Genova». Ed ecco il progetto: gli istituti di credito potrebbero mettere a disposizione un «finanziamento ponte» per far partire finalmente i cantieri, e lasciare il posto ai finanziamenti pubblici solo in un secondo momento.


Del resto, lo stesso Burlando in un’intervista al Giornale aveva ipotizzato che le ferrovie potessero finanziare l’opera a partire dal 2008, quando sarebbero andati scemando gli investimenti necessari alle tratte ad alta velocità già avviati nel resto d’Italia e i cui lavori sono (...)

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